Il Ciclone Tropicale Jasper è stato immortalato dalle immagini satellitari mentre si avvicinava alla costa nord-orientale del Queensland, in Australia. Questo evento segna l’inizio della stagione dei cicloni tropicali nell’emisfero australe, con previsioni che indicano possibili impatti significativi sulla regione.
La minaccia del Ciclone Jasper
Formazione e intensificazione
Nei primi giorni di dicembre, il mare del Corallo ha dato vita al primo ciclone tropicale della stagione, che ha preso il nome di Jasper. Il satellite Aqua della NASA, equipaggiato con lo strumento MODIS, ha catturato immagini dettagliate del ciclone, mostrando la sua evoluzione e il percorso verso la costa australiana.
Un ciclone di categoria 4
Jasper ha raggiunto una velocità massima del vento di 220 chilometri orari, classificandosi come un ciclone di categoria 4 secondo la scala Saffir-Simpson. Tuttavia, ha incontrato condizioni avverse che hanno impedito la formazione di una struttura simmetrica e di un occhio ben definito, indebolendosi prima di avvicinarsi alla terraferma.
Le previsioni per l’impatto
Attesa per l’approdo
I meteorologi del Joint Typhoon Warning Center prevedono che Jasper guadagnerà leggermente in forza prima di toccare terra vicino a Port Douglas, con venti che potrebbero raggiungere i 120 chilometri orari, equivalente a un ciclone di categoria 1. Si prevede che alcune aree possano ricevere fino a 30 centimetri di pioggia in sei ore e fino a 50 centimetri in 24 ore, secondo il Bureau of Meteorology australiano.
Analisi e previsioni migliorati grazie ai satelliti
Le osservazioni della missione TROPICS della NASA sono state fondamentali per analizzare l’intensità del ciclone prima dell’approdo. Questa missione, che utilizza una costellazione di piccoli satelliti, è volta a migliorare la comprensione dei processi che guidano l’intensificazione rapida dei cicloni tropicali. Ogni satellite è dotato di sonde a microonde che effettuano osservazioni a 205 gigahertz, fornendo dati più precisi sulla struttura delle nuvole tempestose.
Impatti a lungo termine e cambiamenti climatici
Il Bureau of Meteorology australiano, nel suo rapporto stagionale di ottobre, ha previsto un numero inferiore di cicloni tropicali per questa stagione a causa della presenza del fenomeno El Niño. Le osservazioni satellitari raccolte dagli anni ’70 mostrano un calo graduale nel numero di tempeste che si formano vicino all’Australia. Il Sesto Rapporto di Valutazione del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici prevede un trend decrescente nella frequenza dei cicloni tropicali australiani in futuro, ma un aumento nella proporzione di tempeste severe.
Le immagini dell’Osservatorio della Terra della NASA, elaborate da Michala Garrison, utilizzano i dati MODIS da NASA EOSDIS LANCE e GIBS/Worldview, offrono una visione chiara dell’impatto che questi fenomeni naturali possono avere sulle comunità e sull’ambiente, sottolineando l’importanza di monitorare e prepararsi adeguatamente a questi eventi estremi.