La capacità degli oceani di assorbire anidride carbonica è superiore del 20% rispetto alle stime precedenti
Un recente studio, che verrà pubblicato sulla rivista Nature, rivela che gli oceani hanno una capacità di assorbire anidride carbonica atmosferica superiore del 20% rispetto a quanto si pensava in precedenza, raggiungendo i 15 gigatonnellate all’anno. La ricerca si è concentrata sul ruolo del plancton nel trasporto del carbonio verso il fondale marino.
Il ruolo del plancton nel ciclo del carbonio
La scoperta scientifica
La ricerca ha evidenziato che gli oceani immagazzinano il 20% in più di anidride carbonica rispetto a quanto stimato in precedenza, grazie principalmente al trasporto di carbonio operato dal plancton verso il fondale marino. Questa nuova comprensione, tuttavia, non incide significativamente sulla crisi attuale delle emissioni di CO2.
Il processo di assorbimento
Il plancton assorbe l’anidride carbonica e, crescendo, la converte in tessuto organico attraverso la fotosintesi. Alla loro morte, una parte del plancton si trasforma in particelle note come ‘neve marina’. Essendo più dense dell’acqua di mare, queste particelle affondano verso il fondale, immagazzinando così il carbonio e fornendo nutrienti essenziali per una vasta gamma di organismi abissali, dai piccoli batteri ai pesci di profondità.
La nuova stima della capacità di stoccaggio degli oceani
Analisi dei dati raccolti
Analizzando un insieme di dati raccolti in tutto il mondo da navi oceanografiche fin dagli anni ’70, il team di sette scienziati è stato in grado di mappare digitalmente i flussi di materia organica in tutti gli oceani del mondo. La nuova stima della capacità di stoccaggio del carbonio è di 15 gigatonnellate all’anno, un aumento di circa il 20% rispetto agli studi precedenti (11 gigatonnellate all’anno) pubblicati dall’IPCC nel suo rapporto del 2021.
Implicazioni per la comprensione dei cambiamenti climatici
Questa rivalutazione della capacità di stoccaggio degli oceani rappresenta un notevole progresso nella nostra comprensione degli scambi di carbonio tra l’atmosfera e l’oceano a livello globale. Sebbene il team sottolinei che questo processo di assorbimento avviene nell’arco di decine di migliaia di anni e quindi non è sufficiente a compensare l’aumento esponenziale delle emissioni di CO2 causate dall’attività industriale mondiale dal 1750, lo studio evidenzia comunque l’importanza dell’ecosistema oceanico come attore principale nella regolazione a lungo termine del clima globale.
In conclusione, la ricerca sottolinea l’importanza di proteggere gli oceani e il loro ecosistema, non solo per la biodiversità che ospitano ma anche per il loro ruolo cruciale nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La nuova stima della capacità di assorbimento di carbonio degli oceani apre nuove prospettive per le strategie di riduzione delle emissioni di gas serra e per la conservazione degli ambienti marini.