Una recente ricerca ha evidenziato come il Qiliqiangxin, un medicinale tradizionale cinese, sia efficace nel ridurre le ospedalizzazioni e i decessi per cause cardiovascolari nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF).
Il Qiliqiangxin: un rimedio antico per un problema moderno
Un’eredità della medicina tradizionale cinese
Il Qiliqiangxin è un estratto derivato da una combinazione di 11 erbe tradizionali cinesi. Questo rimedio, utilizzato da secoli nella medicina orientale, sta dimostrando la sua efficacia anche alla luce delle moderne ricerche scientifiche.
Studi preliminari e benefici
In uno studio pilota, l’aggiunta del Qiliqiangxin al trattamento standard per l’insufficienza cardiaca ha portato a una riduzione dei livelli di peptide natriuretico pro-B di tipo N-terminale (NT-proBNP) e a un miglioramento dei sintomi dell’insufficienza cardiaca nei pazienti con HFrEF. Studi preclinici hanno inoltre suggerito che il Qiliqiangxin possa avere effetti positivi nel ridurre la fibrosi miocardica e nel rimodellamento cardiaco.
Il Trial QUEST: una valutazione approfondita
Metodologia e partecipanti
Il trial QUEST ha valutato l’efficacia clinica e la sicurezza del Qiliqiangxin sugli esiti principali dell’insufficienza cardiaca in pazienti con HFrEF. Lo studio è stato condotto in 133 ospedali in Cina continentale e nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong.
Procedura e risultati
I pazienti adulti con HFrEF, una frazione di eiezione ventricolare sinistra del 40% o inferiore e livelli di NT-proBNP di 450 pg/ml o superiori, stabili su un regime di trattamento standardizzato da almeno due settimane prima dell’arruolamento, sono stati randomizzati in modo paritario per ricevere Qiliqiangxin (quattro capsule, tre volte al giorno) o placebo, oltre ai farmaci standard per l’insufficienza cardiaca cronica. L’endpoint primario era un composito di riospedalizzazione per peggioramento dell’insufficienza cardiaca o morte cardiovascolare.
Un totale di 3.110 pazienti sono stati inclusi nell’analisi, con 1.555 randomizzati al gruppo Qiliqiangxin e 1.555 al gruppo placebo. L’età media era di 62 anni e il 72,1% erano uomini. All’inizio, la frazione media di eiezione ventricolare sinistra era del 32% e il NT-proBNP mediano era di 1730.80 pg/ml.
Riduzione significativa degli esiti dell’insufficienza cardiaca
Durante un follow-up mediano di 18,3 mesi, l’endpoint primario si è verificato in 389 pazienti (25,02%) nel gruppo Qiliqiangxin e in 467 pazienti (30,03%) nel gruppo placebo (hazard ratio [HR], 0.78; intervallo di confidenza [CI], 0.68 a 0.90; p
In conclusione, il Qiliqiangxin si è dimostrato un trattamento sicuro e benefico, capace di ridurre significativamente le ospedalizzazioni e i decessi per insufficienza cardiaca e cause cardiovascolari nei pazienti con HFrEF. Questi risultati aprono nuove prospettive per l’integrazione della medicina tradizionale cinese nel trattamento dell’insufficienza cardiaca moderna.