L’unione tra scienza e arte ha origini antiche e profonde, e il progetto Sorvegliati Spaziali dell’Istituto nazionale di astrofisica ne è un esempio moderno e innovativo. Questo progetto mira a portare sul palcoscenico virtuale le ricerche e le emozioni di coloro che si dedicano alla difesa planetaria, attraverso una serie di video-monologhi che raccontano la vita e il lavoro di scienziati e scienziate in questo campo.
La fusione tra Astronomia e Teatro
Un legame storico
La relazione tra astronomia e teatro è una connessione che si perde nella notte dei tempi. Da secoli, il teatro ha avuto il potere di rendere accessibili e comprensibili al grande pubblico concetti scientifici complessi, trasformandoli in storie avvincenti e ricche di emozioni. Il progetto Sorvegliati Spaziali si inserisce in questa tradizione, con l’obiettivo di esplorare nuove forme di comunicazione scientifica.
La nascita di un progetto innovativo
L’idea di unire scienza e teatro ha portato alla creazione di Sorvegliati Spaziali a teatro, una serie di video-monologhi che danno voce e corpo agli studi di importanti figure nel campo della difesa planetaria. Questi racconti, della durata di circa dieci minuti ciascuno, sono interpretati da attori professionisti e raccontano in prima persona le scoperte e le riflessioni di scienziati e scienziate.
La collaborazione tra Scienziati e Artisti
Un dialogo creativo
Il progetto è il risultato di una stretta collaborazione tra l’autrice di questo articolo, coordinatrice di Sorvegliati Spaziali, e Daniele Gardiol dell’Inaf – Osservatorio astrofisico di Torino, con il supporto artistico di Claudio Ottavi Fabbrianesi, direttore artistico de Il Piccolo Teatro d’Arte. Questa sinergia ha permesso di creare un’opera che unisce la precisione scientifica alla creatività teatrale.
La realizzazione dei video-monologhi
Ogni video-monologo è stato realizzato con una scenografia ad hoc e una colonna sonora originale, curata da Roberto Bertulli. Gli attori si rivolgono direttamente al pubblico, condividendo non solo dettagli sui loro studi, ma anche le emozioni e le riflessioni personali. Le parole sono tratte dai loro scritti, adattate da lettere o immaginate dalle loro opere, creando un ponte emotivo tra il pubblico e questi personaggi della scienza.
La visione del regista
Claudio Ottavi Fabbrianesi, regista del progetto, esprime il suo fascino per la scienza e la sua convinzione che l’estetica possa avere un ruolo fondamentale nell’immaginare una buona teoria. Il suo lavoro ha cercato di rendere accessibili a tutti i procedimenti deduttivi che hanno portato alla formulazione delle teorie scientifiche, coniugando la sua passione per la scena e la sua curiosità scientifica.
I protagonisti dei primi episodi
I primi tre episodi della serie, disponibili su MediaInaf Tv, presentano figure storiche come Giovanni Virginio Schiaparelli, Maria Clara Eimmart e Giuseppe Piazzi, raccontando le loro scoperte e il loro contributo alla scienza della difesa planetaria.
Con Sorvegliati Spaziali a Teatro, la scienza e l’arte si fondono in un progetto unico che mira a comunicare la bellezza e l’importanza della ricerca scientifica in modo originale e coinvolgente. E ora, che si alzi il sipario su questa avventura tra le stelle!