Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione e, negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse verso nuove forme di memorizzazione dei dati. Una delle più innovative e promettenti è la memorizzazione digitale dei dati nel DNA. Una startup francese, Biomemory, ha recentemente lanciato sul mercato una carta di dimensioni simili a quelle di una carta di credito, in grado di memorizzare brevi messaggi codificati nel DNA. Questa tecnologia rappresenta un importante passo avanti nel campo dello storage dei dati, con implicazioni significative per l’ambiente e l’efficienza energetica.
La tecnologia del DNA come memoria digitale
Il DNA come deposito naturale di dati
Il DNA è essenzialmente un deposito naturale di informazioni, che codifica le informazioni genetiche utilizzando quattro basi nucleotidiche (A, G, C e T). Questo processo non è dissimile dal modo in cui le informazioni digitali vengono memorizzate attraverso il codice binario, con l’uso di 0 e 1. Il DNA è incredibilmente efficiente nella memorizzazione delle informazioni, con la capacità di immagazzinare 215 petabyte (215 milioni di gigabyte) in un solo grammo. Si stima che il DNA potrebbe teoricamente memorizzare la totalità dei dati mondiali in una sola stanza.
Il potenziale della memorizzazione dei dati nel DNA
Sulla base di queste premesse, gli scienziati hanno iniziato a sperimentare l’uso del DNA per memorizzare informazioni, proprio come si farebbe con un hard disk. Biomemory sta ora portando questa tecnologia al pubblico per la prima volta. Con un prezzo di 1.000 dollari, le loro DNA Cards consentiranno agli utenti di memorizzare 1024 byte di testo, che corrispondono a circa 200 parole.
Il lancio delle DNA Cards di Biomemory
Un traguardo significativo per la tecnologia di memorizzazione dei dati
“Il lancio delle nostre DNA Cards rappresenta una pietra miliare significativa nell’evoluzione della tecnologia di memorizzazione dei dati”, ha dichiarato Erfane Arwani, CEO di Biomemory. Dopo anni di discussioni sul potenziale del calcolo molecolare, Biomemory è orgogliosa di presentare il primo prodotto di memorizzazione dei dati nel DNA sul mercato, che non solo spinge i confini dell’innovazione, ma si allinea anche con l’impegno dell’azienda per la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica.
Il processo di codifica e decodifica dei dati
Ad esempio, la parola “ciao” potrebbe essere codificata sulla carta creando una sequenza unica di DNA utilizzando le basi “AGTCTCACAGTCAGAGAGTCTGACAGTCTGACAGTCTGTG”, secondo una funzione “DNA Translate” sul sito web di Biomemory. Una volta codificati i dati, verranno inviate due carte contenenti il DNA. Per recuperare i dati, sarà necessario inviare una delle carte a Eurofins Genomics, un’azienda biotecnologica tedesca che offre servizi di sequenziamento del DNA. Non sarà possibile recuperare la carta dopo che i dati sono stati decodificati, ecco perché si ricevono due carte. Il laboratorio sarà quindi in grado di comunicare il messaggio codificato sulla carta.
Un prodotto ancora in fase di concetto
Per ora, questo prodotto è sostanzialmente una prova di concetto, piuttosto che un’alternativa pratica alle chiavette USB. Tuttavia, l’obiettivo finale di Biomemory è quello di utilizzare la memorizzazione dei dati basata sul DNA nei data center. Non solo ciò potrebbe ridurre drasticamente le dimensioni dei data center, ma potrebbe potenzialmente renderli meno energivori, il che è una buona notizia per il pianeta.