Da 70 anni, il governo degli Stati Uniti utilizza nomi di persone per identificare tempeste tropicali e uragani. Questa pratica, iniziata con l’uso esclusivo di nomi femminili fino al 1979, è ormai ben nota ai residenti statunitensi. Il National Hurricane Center, insieme all’Organizzazione Meteorologica Mondiale, gestisce sei liste di nomi che si alternano ogni sei anni, iniziando dalla lettera A. I nomi delle tempeste più distruttive vengono ritirati e non più utilizzati.
La storia dei nomi dei cicloni
Le origini della pratica
La pratica di nominare le tempeste con nomi di persone ha avuto inizio negli anni ’50, quando ogni anno veniva stilata una lista di nomi che copriva tutte le 26 lettere dell’alfabeto. Tuttavia, nessuna stagione raggiunse mai la lettera Q, quindi quei nomi non vennero mai assegnati a cicloni tropicali. Nel 1960, si passò a liste rotanti di 21 nomi, escludendo le lettere Q, U, X, Y e Z a causa della scarsità di nomi adatti che iniziassero con queste lettere.
I nomi abbandonati
Scoprendo i riassunti delle stagioni atlantiche su Wikipedia, si possono trovare nomi mai utilizzati che iniziano con le lettere escluse. Tra questi, nomi come Queen, Uma, Queena, Ursa, Xenia, Yvonne, Zelda, Quenby, Ursel, Xina, Yola, Zenda, Quinta, Undine, Xmay, Yasmin, Zita, Queeny, Udele, Xrae, Yurith, Zorna, Quella, Udele, Xcel, Yasmin e Zasu. Alcuni di questi nomi sono ancora in uso oggi, mentre altri potrebbero derivare da fonti letterarie oscure o essere stati inventati dai meteorologi.
Confronto con i nomi di neonati
Interessante notare che la lista dei 1.000 nomi di neonati più popolari negli Stati Uniti nel 1955 includeva solo tre dei nomi sopra menzionati: Yvonne, Queen e Zelda. Anche la lista del 2020 include tre nomi della lista, con due ripetizioni dal 1955: Zelda, Queen e Yasmin.
Una nuova prospettiva sui nomi dei cicloni
La necessità di più nomi
Con l’aumento del numero di tempeste denominate negli ultimi anni, la decisione di ignorare cinque lettere dell’alfabeto appare sotto una nuova luce. Ci sono state tre stagioni degli uragani che hanno esaurito l’intera lista di 21 nomi e, in due occasioni, si è dovuto ricorrere a una lista di riserva con nomi di lettere greche. L’argomento che non ci sono abbastanza nomi che iniziano con Q, U, X, Y e Z non è più valido, soprattutto considerando la crescente diversità e multiculturalismo delle nazioni esposte agli uragani nell’Atlantico settentrionale.
La possibilità di reintrodurre i nomi esclusi
Completare le sei liste rotanti con un complemento alfabetico completo è fattibile e, con l’Atlantico che continua a scaldarsi e a generare sempre più tempeste denominate, l’uso di 26 nomi invece di 21 per lista potrebbe ridurre significativamente l’uso della lista di riserva. Incorporare alcuni dei nuovi nomi potrebbe anche contribuire a rendere le liste più contemporanee.
Il futuro dei nomi dei cicloni
Nel 2024 scopriremo se l’Organizzazione Meteorologica Mondiale deciderà di ritirare il nome Idalia, un uragano di quest’anno che ha causato circa 2,5 miliardi di dollari di danni e preso la vita a 10 persone, principalmente in Florida. È interessante notare che il lettera I è quella che ha avuto più nomi ritirati, con 14 ritiri a partire da Ione (1955) fino a Ian (2022).
La vostra opinione
Cosa ne pensate? Dovremmo reintrodurre i nomi che iniziano con Q, U, X, Y e Z? E quali nomi vorreste aggiungere alla lista?
La storia dei nomi dei cicloni tropicali è affascinante e in continua evoluzione. Mentre il clima cambia e le stagioni degli uragani diventano più intense, anche la pratica di nominare queste tempeste potrebbe dover adattarsi per riflettere meglio la realtà attuale.