Mentre stai leggendo questo articolo sicuramente anche tu stai respirando. L’aria, carica di ossigeno, giungendo dall’esterno si dirige ai polmoni passando per naso e bocca per poi risalire attraverso lo stesso percorso emettendo anidride carbonica. Ma questo potrebbe non essere l’unico modo per respirare.
Uno studio pubblicato su Med ha rivelato che maiali e roditori sarebbero, infatti, potenzialmente in grado di respirare attraverso i propri intestini.
Il fenomeno della respirazione intestinale era già conosciuto in alcuni pesci, come il pescegatto d’acqua dolce e la botia pagliaccio i quali, in condizioni di ipossia (scarsità di ossigeno), possono massimizzare l‘introduzione d’ossigeno grazie all’azione delle viscere.
Un gruppo di ricercatori americani e giapponesi ha provato a verificare se questa capacità può essere sviluppata anche da altri animali, tra cui i mammiferi, quindi la stessa specie umana. Il leader del progetto di ricerca, Takanori Takebe dell’Università di Medicina di Tokyo, ha affermato che ”La respirazione artificiale gioca un ruolo fondamentale nella gestione dell’insufficienza respiratoria conseguente a malattie potenzialmente fatali come la polmonite o in caso di una generale sindrome da distress respiratorio”.
Il gruppo di ricerca ha studiato la capacità di maiali e roditori di respirare attraverso l’ano, con un sistema di ventilazione in grado di inserire l’ossigeno nel retto dei topi. I risultati hanno evidenziato come con questo sistema i ratti siano stati in grado di sopravvivere oltre 50 minuti in condizioni di ipossia normalmente letali; mentre nessun ratto è stato capace di resistere oltre dieci minuti senza l’impianto di ventilazione forzata.
Il livello di ossigenazione arteriosa garantito da questo sistema di ventilazione, se impiantato nell’uomo, permetterebbe di supportare i pazienti afflitti da gravi insufficienze respiratorie, riuscendo potenzialmente anche a salvare loro la vita.
Ovviamente, i possibili effetti dovranno essere verificati con attenzione prima di poter pensare di utilizzarlo sull’essere umano, inoltre, il sistema respiratorio umano è molto più complesso rispetto all’equivalente presente in topi o maiali, ma la pandemia dovuta al Covid-19 ha reso necessaria la disponibilità di un gran numero di apparecchiature come ventilatori e polmoni artificiali, portando spesso a una mancanza critica e cruciale di questi strumenti.