Una Stella Perduta Riemerge: La Supernova Zombie e la Sua Singolare Bellezza
Nel lontano 1181, astronomi cinesi e giapponesi notarono l’apparizione di una “stella ospite” nel cielo. Questo evento, che si rivelò essere una supernova, scomparve dalla vista per ben 840 anni. Solo nel 2021, grazie all’intuizione di un cittadino scienziato di nome Dana Patchick, una nebulosa insolita fu scoperta e collegata a quell’antico fenomeno. Denominata Pa 30, questa nebulosa ha catturato l’attenzione degli studiosi per la sua forma unica, simile a un dente di leone, distinguendosi da qualsiasi altro residuo di supernova conosciuto.
La Scoperta di Pa 30
Un Evento Celeste Dimenticato
Nel 1181, l’apparizione di una “stella ospite” fu registrata da astronomi in Cina e Giappone. Questo fenomeno, che oggi sappiamo essere una supernova, rimase un mistero per secoli. Solo nel 2021, una scoperta fortuita da parte di Dana Patchick ha permesso di collegare una nebulosa insolita a quell’antico evento. La nebulosa, chiamata Pa 30, ha suscitato grande interesse per la sua forma inusuale, che ricorda un dente di leone.
Un’Analisi Dettagliata
Per comprendere meglio la struttura di Pa 30, gli astronomi hanno utilizzato il Keck Cosmic Web Imager (KCWI) presso l’Osservatorio W. M. Keck sull’isola di Hawai’i. Grazie a questo strumento, è stato possibile misurare il movimento dei filamenti della nebulosa e ricostruirne la struttura tridimensionale. Tim Cunningham, co-autore principale e borsista NASA Hubble presso il Center for Astrophysics, Harvard & Smithsonian, ha spiegato che il materiale nei filamenti si espande in modo balistico, senza essere rallentato o accelerato dall’esplosione. Questo ha permesso di risalire con precisione all’anno dell’esplosione, il 1181.
La Natura Unica di Pa 30
Una Struttura Sferica e Asimmetrica
Le osservazioni hanno rivelato che all’interno dei filamenti della supernova si trova una struttura sferica, suggerendo che l’esplosione potrebbe essere stata asimmetrica. Tuttavia, l’origine dei filamenti rimane incerta. Cunningham ha ipotizzato che un’onda d’urto inversa potrebbe condensare la polvere circostante in filamenti, ma la morfologia di Pa 30 continua a essere un enigma affascinante.
Una Supernova di Tipo Iax
Gli scienziati ritengono che Pa 30 sia il risultato di una supernova di tipo Iax, una sottoclasse delle supernovae di tipo Ia. In questi eventi, una nana bianca può fondersi con un’altra nana bianca o accumulare materiale da una stella compagna fino a raggiungere un livello critico e esplodere. Nel caso delle supernovae di tipo Iax, la nana bianca non viene completamente distrutta, lasciando dietro di sé una “stella zombie”.
Implicazioni e Conclusioni
Un’Esplosione Meno Luminosa
Ilaria Caiazzo, co-autrice principale e professoressa presso l’Istituto di Scienza e Tecnologia Austria, ha sottolineato che, essendo un’esplosione fallita, la supernova era meno luminosa rispetto ad altre. Questo è coerente con i documenti storici che descrivono l’evento. Nonostante la sua minore luminosità, l’esplosione è stata comunque potente, con i filamenti che si allontanano dal sito della supernova a circa 1.000 chilometri al secondo.
Un Mistero Astronomico
La scoperta e l’analisi di Pa 30 offrono una finestra unica su un tipo di supernova poco compreso. La sua forma insolita e la natura della sua esplosione continuano a sfidare le nostre conoscenze attuali, stimolando ulteriori ricerche e osservazioni. La pubblicazione dei risultati su The Astrophysical Journal Letters rappresenta un passo importante nella comprensione di questi fenomeni celesti.
la riscoperta di Pa 30 non solo ha risolto un mistero astronomico secolare, ma ha anche aperto nuove strade per lo studio delle supernovae e delle loro conseguenze. La sua forma unica e la sua storia affascinante continuano a ispirare astronomi e appassionati di tutto il mondo.