Everest: un gigante tra gli Himalaya e il mistero della sua altezza
Il Monte Everest, con i suoi imponenti 8.849 metri (29.032 piedi), è il picco più alto del mondo e si erge maestoso tra le vette degli Himalaya. Tuttavia, ciò che lo rende davvero straordinario non è solo la sua altezza, ma anche il fatto che supera di gran lunga le montagne circostanti. Recenti ricerche hanno finalmente svelato il motivo di questa anomalia.
Il mistero dell’altezza del Monte Everest
Un’anomalia tra le vette
Nonostante le vette più alte degli Himalaya siano tutte relativamente vicine in altezza, il Monte Everest si distingue per la sua imponente altezza. Conosciuto anche come Chomolungma in tibetano e Sagarmāthā in nepalese, Everest è 238 metri (781 piedi) più alto del K2, la seconda montagna più alta del mondo. Questa differenza di altezza è sorprendente, considerando la relativa uniformità delle condizioni tettoniche, climatiche ed erosive nella regione.
La scoperta della causa
Gli scienziati hanno scoperto che la causa di questa straordinaria altezza è un sistema fluviale ad alta quota che spinge il vertice dell’Everest verso l’alto di pochi millimetri all’anno. Il fiume Arun, che scorre a est della montagna prima di unirsi al più grande fiume Kosi, ha scavato un profondo canyon attraverso gli Himalaya, rimuovendo miliardi di tonnellate di roccia nel corso di millenni.
Il ruolo del fiume Arun
Erosione e rimbalzo isostatico
L’erosione di enormi quantità di materiale da parte del fiume Arun ha innescato un processo chiamato rimbalzo isostatico. Questo fenomeno si verifica quando la pressione del mantello liquido della Terra, che spinge verso l’alto dal basso della crosta, guadagna un vantaggio contro il peso ridotto del terreno eroso. Di conseguenza, il Monte Everest continua a crescere.
Il contributo del sistema fluviale
Il sistema fluviale dell’Arun, unendosi al Kosi circa 89.000 anni fa, ha aumentato l’entità del rimbalzo isostatico. Questo fenomeno, noto come pirateria del drenaggio, ha permesso a maggiori quantità di terra e sedimenti di essere trasportati via dal Kosi, contribuendo ulteriormente alla crescita dell’Everest. Gli scienziati stimano che il Monte Everest stia attualmente crescendo di circa 2 millimetri (0,08 pollici) all’anno e che abbia guadagnato tra 15 e 50 metri (49 a 164 piedi) in altezza da quando i due fiumi si sono uniti.
Implicazioni per altre vette
Effetti su Lhotse e Makalu
Anche altre vette nella regione, come il Lhotse e il Makalu, hanno visto i loro vertici sollevarsi grazie allo stesso processo di rimbalzo isostatico. Queste montagne sono ora rispettivamente la quarta e la quinta più alte del mondo, misurate dal livello del mare. Questo fenomeno dimostra come l’interazione tra i processi erosivi e le forze geologiche possa influenzare significativamente l’altezza delle montagne.
Prospettive future
La continua crescita del Monte Everest e delle altre vette circostanti solleva domande interessanti sulle future modifiche del paesaggio himalayano. Se il processo di rimbalzo isostatico continuerà, è possibile che l’Everest e altre montagne possano diventare ancora più alte nei prossimi millenni. Questo fenomeno offre una finestra unica sulla dinamica geologica della Terra e sull’interazione tra i processi superficiali e quelli profondi.
Conclusioni
Il Monte Everest, con la sua maestosità e la sua altezza straordinaria, continua a stupire e affascinare. La scoperta del ruolo del fiume Arun e del processo di rimbalzo isostatico nella crescita dell’Everest offre una nuova comprensione delle forze che modellano le montagne più alte del mondo. Mentre la scienza continua a esplorare e a svelare i misteri della Terra, il Monte Everest rimane un simbolo di potenza naturale e di bellezza senza pari.