Negli ultimi anni, uno sport di combattimento noto come slap fighting ha guadagnato una crescente popolarità, attirando l’attenzione di un pubblico sempre più vasto. Tuttavia, questa disciplina ha sollevato preoccupazioni significative tra i professionisti medici, che hanno osservato segni di lesioni cerebrali nei partecipanti. Questo articolo esplora le dinamiche dello slap fighting, le preoccupazioni mediche associate e le implicazioni per la salute dei concorrenti.
La crescente popolarità dello slap fighting
Origini e diffusione
Lo slap fighting, come suggerisce il nome, è uno sport in cui i concorrenti si colpiscono a turno con schiaffi sul viso. Questo sport, inizialmente praticato in ambienti sotterranei, ha visto un aumento di popolarità negli ultimi anni. I partecipanti si affrontano in una serie di scambi, cercando di infliggere il massimo danno possibile con ogni colpo. Il vincitore è determinato in base ai punti accumulati o alla capacità di rimanere in piedi fino alla fine del match.
Regole e dinamiche del gioco
A differenza di altri sport di combattimento, nello slap fighting i concorrenti non indossano protezioni per la testa. Devono ricevere i colpi senza schivare o proteggersi, e anche un semplice sussulto è considerato una violazione delle regole. Questa mancanza di protezione rende lo sport particolarmente pericoloso, esponendo i partecipanti a potenziali lesioni gravi.
Preoccupazioni mediche e rischi per la salute
Segni di lesioni cerebrali
Nel gennaio 2023, lo slap fighting ha raggiunto una nuova visibilità grazie alla trasmissione televisiva da parte di Power Slap, una compagnia promozionale di proprietà di Dana White, CEO della Ultimate Fighting Championship (UFC). Da allora, lo sport ha continuato a diffondersi, con eventi programmati anche nel Regno Unito. Tuttavia, questa crescente popolarità ha portato con sé un aumento delle preoccupazioni mediche. I medici hanno osservato che molti concorrenti mostrano segni evidenti di commozione cerebrale dopo aver partecipato a questi incontri. Un caso particolarmente tragico è quello del lottatore polacco Artur Walczak, che nel 2021 ha subito un’emorragia cerebrale durante un match. Nonostante le cure ospedaliere, Walczak è deceduto poche settimane dopo a causa di un’insufficienza multiorgano provocata dalla lesione alla testa.
Studi e ricerche
Un team di neurologi della University of Pittsburgh School of Medicine, guidato dai dottori Raj Swaroop Lavadi e Nitin Agarwal, ha analizzato 78 video di incontri di slap fighting disponibili online. I risultati hanno rivelato che oltre la metà dei partecipanti mostrava segni visibili di commozione cerebrale. Molti di loro presentavano movimenti compromessi, sguardi vacui o difficoltà a rialzarsi dopo essere stati colpiti. Gli autori dello studio hanno concluso che lo slap fighting potrebbe indurre lesioni cerebrali traumatiche nei concorrenti, con potenziali conseguenze a lungo termine. Hanno sottolineato la necessità di un alto livello di sorveglianza durante e dopo i match per valutare le condizioni dei partecipanti.
Implicazioni e prospettive future
Limitazioni dello studio
Lo studio condotto dai neurologi presenta alcune limitazioni. La dimensione del campione è relativamente piccola e l’analisi dei segni di commozione cerebrale attraverso i video può essere soggettiva. Per mitigare questo problema, i ricercatori hanno adottato accordi specifici per evitare bias individuali. Tuttavia, i risultati suggeriscono che lo slap fighting potrebbe essere uno sport di combattimento più pericoloso di quanto si pensasse in precedenza.
Proposte per la sicurezza
Alla luce delle preoccupazioni emerse, è fondamentale sviluppare strategie per prevenire il deterioramento neurologico tra i partecipanti. Questo potrebbe includere l’introduzione di protezioni per la testa, la modifica delle regole per consentire una maggiore difesa e l’implementazione di protocolli di monitoraggio medico rigorosi durante e dopo gli incontri.
Conclusioni
Lo slap fighting, nonostante la sua crescente popolarità, presenta rischi significativi per la salute dei partecipanti. Le osservazioni mediche e gli studi condotti finora indicano che questo sport può causare gravi lesioni cerebrali, con potenziali conseguenze a lungo termine. È essenziale che vengano adottate misure per proteggere i concorrenti e garantire la loro sicurezza. Solo attraverso un’attenta regolamentazione e un monitoraggio medico adeguato sarà possibile mitigare i rischi associati a questa disciplina.