Un uragano potenzialmente devastante si sta dirigendo verso il Messico, formatosi nel Pacifico. Alle 14:00 EDT di lunedì, l’Uragano John si stava intensificando rapidamente a circa 169 chilometri a sud di Punta Maldonado, situata sulla costa meridionale del Messico vicino al confine tra gli stati di Guerrero e Oaxaca, a circa 129 chilometri a est-sudest di Acapulco. John si muoveva verso nord a una velocità di soli 4,8 chilometri orari.
Formazione e intensificazione dell’Uragano John
Condizioni iniziali e sviluppo
Lunedì mattina, John aveva venti massimi sostenuti di 113 chilometri orari, appena 12 ore dopo essere stato ufficialmente considerato una depressione tropicale con venti di 48 chilometri orari. La tempesta ha già soddisfatto la definizione di intensificazione rapida. Le condizioni sono quasi ideali per un ulteriore rafforzamento, possibilmente fino al momento dell’impatto previsto per martedì.
Fattori ambientali favorevoli
Le temperature della superficie del mare lungo il percorso di John sono di 30-31 gradi Celsius; la cizallatura del vento sarà leggera, riducendosi a circa cinque nodi; e John è immerso in un’atmosfera umida con un’umidità relativa a livello medio di circa il 70%. Il calore oceanico sotto la traiettoria di John sarà piuttosto limitato, poiché John è vicino alla costa e sopra acque poco profonde, ma questo dovrebbe rappresentare un ostacolo minimo date le condizioni estremamente favorevoli in generale. Si prevede che John continuerà a muoversi lentamente verso nordest, toccando terra martedì pomeriggio o sera lungo la costa occidentale di Oaxaca.
Previsioni e impatti potenziali
Possibile intensificazione e impatto
#JOHN È ORA UN URAGANO
Quella che era la Tempesta Tropicale #John, è stata designata come un Uragano di Categoria 1 con Venti Massimi Sostenuti di 137 chilometri orari.
Attenzione a #Oaxaca, poiché le previsioni mostrano che potrebbe diventare un Uragano Maggiore prima di toccare terra
Precedenti storici di intensificazione rapida
Esistono precedenti inquietanti di intensificazione estremamente rapida proprio di fronte alla costa messicana, tra cui l’Uragano Patricia (2015) e l’Uragano Otis (2023). Patricia passò da tempesta tropicale a categoria 5 in 24 ore, raggiungendo i venti sostenuti più forti mai registrati per un ciclone tropicale nel mondo (stimati a 346 chilometri orari), indebolendosi appena prima di toccare terra e colpendo una zona scarsamente popolata. Otis passò da tempesta tropicale ufficiale a categoria 5 ancora più velocemente di Patricia – in sole 12 ore – e fece un impatto diretto catastrofico su Acapulco vicino al suo massimo di forza, sostituendo Patricia come l’uragano più forte che abbia mai toccato terra nel Pacifico e diventando l’uragano più costoso nella storia del Messico.
Possibili conseguenze per le aree colpite
Non ci sono grandi città lungo la traiettoria di John, ma il suo rapido rafforzamento e il movimento lento potrebbero portare a totali di pioggia estremamente pericolosi – possibilmente superando i 760 millimetri localmente, con totali generalizzati di 250-500 millimetri – che potrebbero causare inondazioni e frane catastrofiche. È possibile una significativa mareggiata ciclonica appena a est del punto in cui John toccherà terra.
Preparativi e misure di sicurezza
Le autorità locali stanno monitorando attentamente l’evoluzione dell’uragano e stanno predisponendo misure di emergenza per proteggere le comunità a rischio. È fondamentale che i residenti delle aree potenzialmente colpite seguano le indicazioni delle autorità e si preparino adeguatamente per affrontare l’arrivo dell’uragano. Le evacuazioni potrebbero essere necessarie in alcune zone, e le persone dovrebbero avere a disposizione scorte di emergenza, come cibo, acqua e medicinali. L’Uragano John rappresenta una minaccia significativa per le regioni costiere del Messico, e la sua rapida intensificazione sottolinea l’importanza di una preparazione tempestiva e adeguata. Le condizioni ambientali favorevoli e i precedenti storici di uragani devastanti nella stessa area rendono cruciale il monitoraggio continuo e l’adozione di misure preventive per minimizzare i danni e proteggere le vite umane.