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Quattro modi in cui il cambiamento climatico ha peggiorato l’uragano Helene

By Giovanna Russo
Published 27 Settembre 2024
19 Min Read
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Quattro modi in cui il cambiamento climatico ha peggiorato l’uragano Helene

Quattro modi in cui il cambiamento climatico ha peggiorato l’uragano Helene

Al tramonto del 26 settembre 2024, l’Uragano ‌Helene ​si avvicinava alla costa della Florida con venti‍ di​ 209 km/h, classificato come Categoria 4. (Immagine: NOAA/RAMMB-CIRA Satellite Library) Dopo un’intensificazione rapida e spettacolare,‌ l’Uragano Helene ha toccato terra ⁤poco‌ a est ​della ‍foce del fiume Aucilla, circa⁢ 16 km a ovest-sudovest di‌ Perry, Florida, intorno⁣ alle 23:10⁤ EDT di giovedì. I ⁣venti massimi sostenuti sono ​stati stimati a 225 km/h, rendendo Helene un uragano di Categoria 4 al momento dell’impatto. Avremo molto di più sugli impatti di⁣ Helene, alcuni dei quali ancora in corso venerdì, ‍nel nostro prossimo post “Eye⁤ in the Storm”. L’approdo di Helene segna un⁤ record per gli Stati Uniti, con otto uragani⁤ di Categoria​ 4 o⁢ 5 ‌che hanno toccato terra ‍nell’Atlantico negli ultimi otto anni (2017-2024),⁣ sette dei quali hanno colpito il​ continente statunitense. Questo⁣ è lo ‌stesso numero di‍ uragani ⁤di Categoria‌ 4 e 5⁣ che si sono verificati nei precedenti 57 ⁢anni. L’unico periodo comparabile in cui gli ‍ Stati Uniti hanno subito ‍un simile impatto da uragani di Categoria 4 e‍ 5 è stato ⁤tra il 1945 e il 1950, quando cinque uragani di Categoria 4 hanno colpito il sud della ‍ Florida. Con gli Stati‌ Uniti che subiscono un tale impatto da uragani estremi negli ultimi anni, vale la⁣ pena esaminare come​ il cambiamento climatico stia contribuendo a rendere⁣ gli uragani più devastanti.

Uragani di Categoria 4 e⁤ 5‌ che hanno toccato terra negli⁣ Stati ‌Uniti

Gli otto‍ uragani dal‍ 2017

Dal ​2017, gli Stati Uniti ​ hanno⁤ visto otto uragani⁤ di Categoria 4 o 5 toccare terra: Harvey (2017 ⁤in Texas),⁢ Irma (2017 in Florida),‌ Maria (2017 a Porto Rico), Michael (2018 in Florida), Laura (2020 in Louisiana), Ida (2021 in ‌ Louisiana), Ian (2022 in Florida) e Helene (2024 in Florida).

Gli otto uragani nei precedenti 57 anni

Nei 57 anni ‍precedenti,​ solo⁣ otto ‍uragani di Categoria 4 o 5 hanno toccato ‍terra negli Stati Uniti: ⁣ Charley (2004), Andrew (1992), Hugo (1989), Celia ​(1970), Camille ‍ (1969), Betsy ⁤ (1965), Carla (1961) e Donna (1960).

Il cambiamento climatico rende gli uragani ⁤più forti

Uragani come motori di calore

Gli uragani ​funzionano come motori ‌di calore, assorbendo ⁢energia termica dall’oceano e convertendola in ⁢energia cinetica dei loro venti. Un oceano ⁤più ‍caldo ‍permette agli uragani di diventare più potenti, a condizione che siano presenti altri fattori⁣ che ‌alimentano i cicloni, come bassa cesura del vento⁤ e un’atmosfera umida.

Incremento dei venti ⁤e danni esponenziali

Già nel 1987, lo scienziato degli uragani del‌ MIT, Kerry Emanuel, teorizzò che la velocità⁣ dei venti negli uragani potrebbe aumentare di circa il 5%​ per ogni aumento di un grado Celsius della⁤ temperatura dell’oceano tropicale. I modelli al computer hanno trovato un incremento​ leggermente inferiore, del 4%. Un aumento del 4-5% dei venti ⁤degli uragani può sembrare insignificante, ma i danni⁣ causati ⁢da un uragano aumentano ⁤esponenzialmente‍ con l’aumento dei venti. Ad esempio, secondo la NOAA, un uragano di Categoria 2 con venti di 161 km/h causerà danni dieci volte superiori ​rispetto a un⁢ uragano di Categoria 1 con⁤ venti ⁣di 121 km/h. Questo include danni ​non solo dai venti, ma anche dall’onda di‍ tempesta, dalle inondazioni interne e dai tornado. Un aumento del ⁢4-5% dei venti comporta circa ⁢un aumento del 40-50% dei ⁣danni causati dall’uragano.

Temperature superficiali del mare e potenza distruttiva

Secondo il Coral⁢ Reef ⁣Watch della NOAA, le temperature superficiali del mare ⁢lungo il percorso di Helene attraverso i Caraibi ‌occidentali e il Golfo del ⁣Messico⁣ orientale erano⁤ circa 1-2 ‌gradi ‌ Celsius ​ sopra ​la media a lungo termine. Utilizzando i‍ risultati teorici sopra menzionati, ⁢questo aumento delle temperature superficiali del mare ha comportato un‍ aumento ‌del 50-100% della potenza distruttiva di ​ Helene. Non tutto il calore insolito ‌di quest’anno nel Golfo ‌del ‍Messico può essere attribuito con certezza al⁤ riscaldamento⁢ globale causato dall’uomo. Se ci‌ limitiamo⁣ a esaminare solo⁣ la tendenza a lungo termine delle temperature superficiali del ‍mare nel​ Golfo in agosto, queste sono aumentate di circa ​0,9 ‍gradi Celsius per ⁣secolo, e di 1,0 grado Celsius dal 1910, secondo la NOAA, che è⁣ vicino a circa un‍ aumento di ​1,3 ‍gradi Celsius dai‍ tempi preindustriali (utilizzando l’anno 1880‌ come riferimento). Questo è simile alla tendenza a ‍lungo termine ‌per‌ gli oceani⁤ globali, che si sono riscaldati ⁤di circa 1 grado Celsius dai ​tempi preindustriali alla fine del 1800.

Il‌ riscaldamento globale aumenta le​ precipitazioni ​degli uragani

Evaporazione e vapore⁤ acqueo

Una delle ⁢previsioni più sicure‍ che possiamo fare per ​gli uragani del futuro è che scaricheranno più pioggia. Il riscaldamento globale ⁣aumenta il tasso⁤ di evaporazione dell’acqua oceanica nell’aria e incrementa la quantità di vapore acqueo che l’atmosfera può ⁤contenere quando è completamente satura. Questo ‌risultato è circa il 7% in ‍più di vapore acqueo nell’aria satura ⁤per ogni 1°C di riscaldamento dell’oceano. Questo aumento del vapore acqueo ⁤atmosferico può causare un ‌incremento molto maggiore delle precipitazioni degli uragani di quanto si possa immaginare.Are, ⁢poiché il vapore acqueo trattiene l’energia termica necessaria per evaporare l’acqua, ‌e quando il⁢ vapore acqueo ⁤ si condensa‍ in pioggia, questo calore latente viene rilasciato. Il ​calore extra aiuta a potenziare l’uragano, rendendolo più grande e più intenso, permettendogli di attirare vapore acqueo ⁣da un’area⁤ ancora più ampia e ⁤quindi​ scaricare più pioggia.‍ Proiezioni dei modelli ⁢Gli studi di​ modellazione in media prevedono ⁤un aumento dell’ordine del‍ 10-15% per⁤ i tassi di precipitazione ‍mediati entro circa ‌100 km dagli ​uragani per ⁢uno scenario di riscaldamento globale di 2‍ gradi Celsius. L’Uragano Harvey dell’agosto‌ 2017 ha portato l’evento di pioggia più grande mai registrato negli Stati Uniti ⁢ da un ciclone tropicale, con ⁣un⁣ picco di⁤ 1538 ​mm a ⁣ Nederland, Texas. Il disastro delle inondazioni risultante è​ stato il secondo ‌disastro meteorologico più costoso nella storia degli Stati ⁢Uniti e del​ mondo, con un costo di 160 miliardi di dollari, ​secondo la NOAA. Almeno quattro‍ studi hanno trovato che il riscaldamento globale causato dall’uomo ha aumentato significativamente le probabilità di piogge intense come⁣ quelle portate​ dall’Uragano Harvey in Texas. Il⁤ cambiamento climatico causa uragani che​ si ​intensificano ⁣rapidamente ⁤Uragani‌ pericolosi Come discusso in dettaglio nel nostro post del 2020, gli uragani che si intensificano rapidamente ⁤come ⁢ Helene, Ida, Michael, Laura e Harvey, ⁣che⁢ si rafforzano poco prima‌ di toccare terra, sono tra⁣ le tempeste più pericolose ‌poiché possono‌ cogliere di sorpresa ‍i⁤ meteorologi e le popolazioni, rischiando evacuazioni inadeguate e grandi perdite di vite umane. Purtroppo, non solo ​il⁣ cambiamento⁤ climatico causato⁤ dall’uomo sta rendendo gli uragani più forti, ma sta anche rendendo più comuni gli uragani pericolosi ⁤che ⁤si intensificano⁤ rapidamente come Helene. Studi‌ recenti Secondo una ⁣ricerca pubblicata nel 2019 su Nature ⁤Communications, “Recent increases in tropical cyclone intensification rates”, gli​ uragani atlantici hanno mostrato tendenze “altamente ​insolite” nell’intensificazione rapida durante il periodo⁢ 1982-2009, tendenze che possono essere⁤ spiegate solo includendo il cambiamento climatico causato dall’uomo come causa contributiva. Il cambiamento più grande si è verificato nel‍ 5% ‌delle tempeste più forti: per queste, ​i tassi di intensificazione ‍di 24 ore⁤ sono aumentati di circa ⁢5-6 km/h per decennio ‍tra il 1982 e il 2009. Helene è una delle sole 10 tempeste storiche‌ dal 1950 che ​si‌ sono intensificate rapidamente di almeno 64 km/h nelle 24 ​ore prima‍ di toccare ​terra. È preoccupante vedere che ‍cinque di queste tempeste, elencate in grassetto, ‌si sono verificate negli⁣ ultimi sette anni. Uragani che si​ intensificano rapidamente dal 1950 Humberto, 2007 (104 km/h di aumento) Ida, ⁢2021 (97 km/h di aumento) King,⁤ 1950 (97 km/h di aumento) Helene, 2024⁢ (89 km/h di aumento) ‌ Laura, 2020 (72 km/h‌ di ​aumento) Michael,​ 2018 ​(72‍ km/h di aumento) Harvey, 2017 (64 km/h di aumento) Cindy, 2005 (64 km/h di aumento) Danny, 1997 (64 km/h di aumento) Eloise, 1975‍ (64​ km/h di aumento)⁣ L’innalzamento del ⁢livello del mare aumenta i danni da onda di tempesta L’innalzamento del livello del mare, causato dal riscaldamento globale, aumenta i ‍danni da onda di tempesta, poiché le acque più alte permettono alle onde‌ di penetrare più profondamente nell’entroterra, causando‌ inondazioni più⁢ estese e danni maggiori. Questo fenomeno, combinato con⁢ uragani ⁢più potenti e precipitazioni ​più intense, rappresenta una minaccia ⁣crescente per le comunità costiere. L’innalzamento del livello del mare ⁤a causa del riscaldamento globale ha contribuito a far registrare nuovi record di altezza dell’acqua a St. ⁢Petersburg, ‌in⁢ Florida, con un ‍tasso di circa ⁤0,3 metri per⁤ secolo. Questo fenomeno ha reso più facile stabilire ⁣nuovi record di altezza ‍dell’acqua.⁤ (Crediti immagine: NOAA) ‍Dei sei ⁤misuratori di marea con periodi ⁤di registrazione ⁣a lungo termine lungo la costa occidentale della⁢ Florida, ‍l’uragano Helene ha⁢ stabilito un ​record di altezza dell’acqua⁣ in tre di⁤ essi (Cedar Key, ‍ Clearwater​ Beach e St. Petersburg) – in tutti​ e tre i casi poco prima o ⁣poco dopo la mezzanotte di giovedì sera – ⁤e si è classificato al ⁢secondo o terzo posto dietro l’uragano Ian del​ 2022 e l’uragano Irma ⁤ del⁤ 2017‌ negli altri due (Ft. Myers e​ Naples). L’innalzamento del livello⁢ del mare ha reso più facile stabilire⁣ questi record. L’innalzamento del livello⁢ del mare⁢ dal 1947 ‌al misuratore di marea di St. Petersburg, in Florida,⁢ è ‍stato di circa 3,09 mm all’anno, o‍ circa 0,3 metri ⁣se estrapolato​ a un periodo di 100 anni (Figura 1). Una parte sostanziale di questo innalzamento‌ del livello del mare è​ il⁣ risultato del‌ riscaldamento globale causato dall’uomo; l’innalzamento globale​ del livello del mare dal‌ 1900 è stimato essere di circa 0,19 metri.‍ La maggior parte di‍ questo innalzamento è avvenuta a causa ⁤dello scioglimento dei ghiacciai e perché⁢ l’acqua si espande quando viene riscaldata. Negli ultimi 10 anni, l’innalzamento del mare…Il livello del mare è accelerato lungo la ‍ costa della Florida, e il tasso è stato di circa 7 ⁢mm all’anno (2,3 piedi per secolo) ‍a St. Petersburg. Si⁢ pensa che i⁤ cambiamenti nella circolazione ⁤oceanica e nei modelli di‍ vento, con il cambiamento climatico⁢ come possibile fattore contributivo, ‌siano la ragione di questa accelerazione. Effetti del riscaldamento globale sul livello del mare ‌a St. ‌Petersburg: un caso​ emblematico. Dal 1947,‍ il livello del mare a St. Petersburg è⁤ aumentato di ⁢circa 3,09 mm all’anno, un​ dato⁤ che,‍ se proiettato su un secolo, corrisponde a circa⁢ 0,3 metri. Questo incremento ​è in ‍gran‍ parte attribuibile​ al riscaldamento ⁢globale​ causato dall’uomo. ‍Dal 1900, ⁣l’innalzamento globale del livello del mare ‌è stato stimato intorno​ a 0,19 metri,⁢ principalmente a causa dello scioglimento dei ghiacciai‌ e dell’espansione‍ termica‍ dell’acqua.⁢ Negli ultimi dieci anni, questo⁣ fenomeno ⁢ha subito un’accelerazione ⁢lungo la costa della Florida, con un tasso di circa ⁢7 ⁤mm all’anno⁣ a ​ St. Petersburg. I cambiamenti nella ⁢circolazione oceanica⁣ e nei modelli ‍di vento, influenzati dal cambiamento climatico, ‍sono considerati⁣ i principali responsabili‌ di questa accelerazione. Record di altezza dell’acqua a St. Petersburg. Sei dei dieci livelli d’acqua più alti registrati ⁢a St. ​Petersburg ‌ dal 1947 si sono ⁣verificati dal 2012.⁣ Questo comportamento è coerente con l’era del cambiamento climatico, poiché l’innalzamento del livello‍ del mare facilita il raggiungimento di nuovi record di altezza dell’acqua. ⁤Ecco i dieci livelli d’acqua‍ più‍ alti registrati ‌a St. Petersburg dal‍ 1947, misurati ‍sopra il livello ⁢medio⁤ dell’alta marea: 1,92 metri, 27 ​settembre 2024, Uragano ​Helene; 1,22 metri, 31 agosto 1985, Uragano Elena; 1,16 metri, ​30‍ agosto ⁤2023, Uragano⁢ Idalia; 1,09 metri, 8 ottobre 1996, Tempesta tropicale Josephine; ‌1,07 metri, ​18 giugno 1982,⁢ Tempesta subtropicale Uno; 1,03 metri, 12 novembre 2020, Tempesta tropicale Eta; 0,96 ⁢metri, 17 dicembre 2023, Tempesta invernale; 0,84 metri, 6 settembre 2004, Uragano Frances; 0,89 metri, 13 marzo 1993, Tempesta del secolo; ⁣0,84 metri, 25 giugno 2012, ‌ Tempesta tropicale⁢ Debby.

Altri ⁤casi significativi lungo la costa della ⁣ Florida. ⁤ Cedar Key: un altro punto critico. A Cedar‌ Key, i livelli ⁤d’acqua ⁢più alti registrati dal 1914 mostrano un trend simile a quello di St. Petersburg, con molti ‍record stabiliti negli ultimi anni. Ecco i sette livelli d’acqua più alti registrati a Cedar Key, misurati sopra​ il livello medio ‌dell’alta ⁢marea: 2,83 metri,⁣ 27 settembre 2024,⁣ Uragano Helene; 2,08 metri, 30 agosto 2023, Uragano Idalia; 1,82 metri, 2 settembre 2016, ​ Uragano Hermine; 1,65 metri, 31 ⁢agosto 1985, ‌ Uragano ‌Elena; 1,57 metri, 8 ottobre 1996, Tempesta tropicale Josephine; 1,56 metri, 13⁢ marzo 1993, Tempesta⁤ del secolo;⁢ 1,42 metri, 5​ agosto 2024, Uragano ‍Debby.

Clearwater Beach: un altro esempio ​di ‍innalzamento del livello del mare. A Clearwater ⁤Beach, i dati dei misuratori di marea‍ risalgono al 1973 e mostrano ⁤un chiaro aumento dei⁣ livelli ​d’acqua negli ultimi anni. Ecco i sei livelli d’acqua più ​alti‍ registrati a Clearwater Beach, misurati sopra il livello medio dell’alta‍ marea: 2,03 metri, 26 settembre 2024, ‌ Uragano Helene; 1,23 metri, 13 ‍marzo 1993, Tempesta del secolo; 1,09 ⁤metri, 30 agosto 2023, Uragano⁣ Idalia; 1,01 metri, 3 gennaio⁤ 1999, Tempesta invernale; ​0,97 metri, 31 agosto 1985, ⁤ Uragano Elena; 0,89 metri, 8 ⁢ottobre 1996, ‌ Tempesta tropicale Josephine.

Naples: un altro punto ​di osservazione. A Naples, ⁣i livelli d’acqua più alti registrati dal 1965 mostrano un trend simile a quello di St. Petersburg e Cedar Key. Ecco i sette livelli d’acqua più alti registrati a Naples, misurati sopra il livello⁢ medio dell’alta marea: 1,88 metri, 28 settembre 2022, Uragano Ian (il misuratore​ ha smesso di funzionare prima che fosse registrato il livello più alto); 1,23 metri,⁣ 10 settembre 2017, Uragano‌ Irma; 1,22 ‌metri, 26 settembre 2024, Uragano Helene;⁤ 0,95 metri, 4⁤ agosto​ 2024, Uragano Debby (dati dalla nuova stazione di North Naples Bay); ​0,95 metri, 22 dicembre 1972, Tempesta invernale; 0,94 metri, 17 gennaio 2016, Tempesta ‍invernale; 0,92 metri, 28 settembre 2023, Uragano Idalia.

Fort Myers: un altro ‍esempio di impatto. L’Uragano​ Helene ha ‍portato il ‌secondo‌ livello d’acqua più alto mai registrato a Fort Myers, dove i dati accurati risalgono al 1965. Ecco i sette ‍livelli d’acqua più alti registrati a Fort Myers, ⁣misurati sopra‍ il livello ⁣medio dell’alta marea: 2,21 metri, 28 settembre 2022, Uragano ‌Ian; ⁤1,56 metri,​ 27 ​settembre 2024, ⁤ Uragano Helene; ‌1,04​ metri, ⁣23 novembre 1988, Tempesta ⁢tropicale Keith; 1,01 metri, 14 settembre 2001, Uragano​ Gabrielle; 1,00 metri, ⁤18 giugno 1982, Tempesta subtropicale senza nome; ​0,99 metri,⁢ 4 agosto 2024, Uragano Debby; 0,98 metri, 30 agosto 2023,⁢ Uragano Idalia.

È importante notare che ci sono stati numerosi rapporti di inondazioni causate dall’Uragano Donna degli⁣ anni ’60, con⁣ livelli d’acqua compresi tra 2,4 e 3,7 ⁢metri nell’area di Naples e tra 2,1⁤ e…3,4 metri nell’area di Fort Myers. ​L’innalzamento del livello del mare è un fenomeno che​ sta avendo un ⁤impatto significativo lungo la costa della Florida, facilitando il raggiungimento di nuovi record di‌ altezza dell’acqua. Questo fenomeno è ‍in gran parte attribuibile al riscaldamento globale causato dall’uomo, che ha accelerato negli ultimi anni. I dati raccolti a St. Petersburg, Cedar⁣ Key, Clearwater Beach, Naples e Fort⁤ Myers mostrano chiaramente questa tendenza, evidenziando l’importanza di​ affrontare il cambiamento‌ climatico per mitigare i suoi effetti.

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