La Nebulosa Rosetta, un affascinante spettacolo cosmico situato a circa cinquemila anni luce dalla Terra, è stata recentemente immortalata in un’immagine mozzafiato. Questa fotografia, composta da ben 570 milioni di pixel, è stata realizzata per commemorare il quinto anniversario del NoirLab, un’importante istituzione astronomica statunitense. Il NoirLab, parte della National Science Foundation, gestisce alcuni dei più prestigiosi osservatori astronomici del mondo, tra cui Gemini, Kitt Peak, Cerro Tololo, Vera Rubin e il Community Science and Data Center.
La Nebulosa Rosetta: Un fiore celeste
Un’immagine straordinaria
La Dark Energy Camera (DeCam), installata sul telescopio Víctor M. Blanco presso l’Osservatorio di Cerro Tololo in Cile, è stata la protagonista di questa straordinaria cattura. Questo strumento, parte del progetto Dark Energy Survey, è progettato per studiare l’espansione dell’universo attraverso osservazioni nel visibile e nel vicino infrarosso. La Nebulosa Rosetta, situata nella costellazione dell’Unicorno, si estende per circa 1,3 gradi nel cielo, una dimensione paragonabile alla larghezza di un dito indice tenuto a distanza di braccio teso. Sebbene il suo diametro reale sia di circa centotrenta anni luce, la sua distanza dalla Terra la rende simile in dimensioni apparenti alla più vicina Nebulosa di Orione.
Dettagli e strutture della nebulosa
L’immagine della Nebulosa Rosetta rivela una miriade di dettagli affascinanti. Al centro della nebulosa, si nota una significativa assenza di gas, causata dalle stelle massicce dell’ammasso stellare aperto NGC 2244. Queste stelle, nate circa due milioni di anni fa, hanno creato una cavità nel cuore della nebulosa attraverso potenti venti stellari. La formazione di NGC 2244 è avvenuta quando i gas della nebulosa si sono concentrati in aree di maggiore densità, portando alla nascita di stelle massicce.
Colori e forme della nebulosa
Radiazioni e colori
Le stelle massicce di NGC 2244 emettono radiazioni ultraviolette che ionizzano l’idrogeno gassoso circostante, illuminando la nebulosa con una gamma di colori vivaci. Le regioni rosse sono aree di emissione H-alfa, dove gli atomi di idrogeno eccitati emettono luce rossa. Lungo le pareti della cavità, la radiazione è abbastanza intensa da ionizzare l’ossigeno, creando brillamenti nei toni dell’oro e del giallo. Ai bordi dei “petali” della nebulosa, si trovano vaporosi inviluppi di colore rosa intenso, brillanti grazie alla luce emessa dal silicio ionizzato.
Strutture oscure e misteriose
Intorno al nucleo cavo della nebulosa, si trovano nubi scure soprannominate “Tronchi d’elefante” per la loro forma caratteristica. Queste strutture, opache a causa della polvere, segnano il confine tra il guscio caldo di idrogeno ionizzato e l’ambiente circostante di idrogeno più freddo. Una delle strutture più distintive è il “Tronco della chiave”, visibile in alto a destra dell’ammasso centrale. A differenza delle colonne verticali tipiche dei Pilastri della Creazione, il “manico” della chiave inglese ha una forma a spirale che segue il campo magnetico della nebulosa.
Il futuro della Nebulosa Rosetta
Forme globulari e potenziali pianeti
Oltre alle strutture più evidenti, la Nebulosa Rosetta ospita anche forme globulari scure, rotonde o a forma di goccia. Questi piccoli blob di polvere, che punteggiano la nebulosa in centinaia, sono talvolta più massicci di Giove e potrebbero contenere nane brune e pianeti al loro interno. Queste formazioni, sebbene meno appariscenti, offrono un intrigante campo di studio per gli astronomi.
Un destino inevitabile
Come tutte le rose, anche la Nebulosa Rosetta è destinata a sfiorire. La radiazione delle giovani e calde stelle dell’ammasso NGC 2244, nel tempo, disperderà i gas della nebulosa. Tuttavia, questo processo non avverrà a breve termine, ma si prevede che accadrà tra circa dieci milioni di anni. Fino ad allora, la Nebulosa Rosetta continuerà a essere un oggetto di grande interesse e bellezza per gli astronomi e gli appassionati di tutto il mondo.