Il 21 Aprile il sottomarino della Marina indonesiana KRI Nanggala-402 è scomparso tra le acque oceaniche a largo delle coste di Bali. Quattro giorni dopo il triste ritrovamento: tutto l’equipaggio è deceduto.
Il sottomarino era in missione per un’esercitazione di lancio di siluro, con a bordo un equipaggio di 53 membri che ha presto perso contatto con la base. L’operazione di salvataggio, il cui tempo massimo di durata era stimata in due giorni prima dell’esaurimento delle scorte di ossigeno del sottomarino, ha coinvolto anche le marine di Australia, Singapore e USA, ma non è andata a buon fine.
Il 24 Aprile, in seguito al ritrovamento di alcuni detriti provenienti dal veicolo sottomarino, la marina ha annunciato ufficialmente che il KRI Nanggala-402 è affondato, scenario tristemente preceduto da alcune perdite di petrolio rilevate da spedizioni aeree qualche giorno prima.
il 25 aprile un’operazione di recupero ha permesso l’individuazione del relitto con tutti i membri dell’equipaggio deceduti.
Alcune speculazioni accusavano l’obsolescenza delle attrezzature militari. Il KRI Nanggala-402 è infatti un sottomarino del 1981 di produzione tedesca che è stato recuperato con un refit in Corea del sud nel 2012. Ma la marina indonesiana ha dichiarato in un articolo di Nikkei Asia che la causa scatenante del drammatico evento è stata probabilmente una onda solitaria interna.
Secondo gli ufficiali la differenza di densità delle acque ha dato origine a un moto massiccio di acqua, fenomeno comunemente chiamato onda solitaria interna. Secondo il comandante non c’era modo di evitare l’incidente, la massa d’acqua ha investito in pieno il sottomarino, probabilmente inclinandolo e condannando l’equipaggio ad una caduta fatale verso gli abissi facendolo implodere per l’eccessiva pressione sullo scafo.
A confermare tale tesi le immagini del satellite meteorologico Himawari 8 in cui appare chiara la presenza della suddetta onda interna.
Un’onda solitaria interna è un fenomeno per cui si sviluppa un’onda sottomarina che può raggiungere i 609 m di altezza e i 9,6 km/h di velocità. La causa principale del fenomeno è, secondo l’ESA, la differenza di densità di due masse d’acqua causata spesso dalle forze delle maree che fanno convergere strati d’acqua con temperatura e salinità differenti, quindi densità diversa e che di conseguenza si mescolano dando origine a potenti moti.
A fungere da campanello d’allarme nelle immagini satellitari è la caratteristica formazione di bande luminose e scure sulla superficie uniforme dell’oceano causate dalla variazione della velocità di corrente in superficie in relazione ai picchi dell’onda interna che dà origine a regimi di flusso divergenti e convergenti. A tal proposito la marina indonesiana ha messo in luce la necessità di ricercare e studiare le onde solitarie interne con lo scopo di evitare che incidenti simili si ripetano in futuro.