Il rover cinese Zhurong, prima missione cinese ad atterrare su Marte, ha esplorato una delle più grandi conche d’impatto del Pianeta Rosso: Utopia Planitia. Quest’area era stata visitata dalla Viking 2 nel 1976 e, grazie ai decenni di avanzamenti tecnologici, Zhurong ha potuto fornire nuove intuizioni sulla regione, alcune delle quali provenienti dal sottosuolo del pianeta. Il rover ha infatti scoperto 16 strutture poligonali sepolte sotto la superficie.
La scoperta di Zhurong
Le strutture poligonali
I ricercatori ritengono che queste strutture siano state formate in contesti di cicli di congelamento e disgelo che hanno portato alla formazione di crepe nel terreno, originariamente in superficie. Come osservato in altri terreni su Marte, la sublimazione e il congelamento possono modellare il terreno in modi peculiari, come ad esempio le cosiddette “ragnatele”, e sembra che questo processo non sia una novità su Marte, ma possa essere in atto da miliardi di anni.
Analisi radar
Il lavoro svolto dal radar di Zhurong mostra che alcune di queste crepe e la loro struttura poligonale possono essere sepolte. La formazione era sotto 35 metri di terreno. Precedenti studi si erano concentrati sugli strati verticali della regione, indicando che ci sono state diverse inondazioni episodiche che hanno riempito il bacino, circa 3 miliardi di anni fa. Il nuovo lavoro, invece, ha scoperto come sono gli strati orizzontalmente, analizzando i dati radar lungo 1,9 chilometri.
Il contesto geologico di Marte
Attività vulcanica
Marte è stato un mondo vulcanico: il vulcano più alto del Sistema Solare si trova su Marte. Alcune attività geologiche persistono ancora oggi, con terremoti marziani registrati sul Pianeta Rosso dalla missione InSight della NASA. Pertanto, i ricercatori hanno considerato la possibilità che la struttura sepolta avesse un’origine lavica. Sulla Terra, ci sono diversi esempi di queste strutture, come la Giant’s Causeway. Tuttavia, non sono state trovate prove di estrusioni basaltiche nell’area esplorata da Zhurong. Il team è convinto che le strutture siano sedimentarie, formate da processi termici in climi variabili.
Implicazioni climatiche
E questa è una conseguenza intrigante dello studio. Se le strutture poligonali richiedevano eventi di congelamento e disgelo, il clima dell’antico Marte doveva essere molto più variabile. Utopia Planitia si trova a latitudini basse-medie, a 25 gradi a nord dell’equatore marziano. Ma il pianeta potrebbe aver avuto un’obliquità maggiore, quindi la regione potrebbe aver sperimentato stagioni molto diverse.
Gli strati indicano che in passato è accaduto molto di più. Le strutture poligonali erano sepolte in strati di materiale che non assomigliano a loro. Forse l’ambiente umido che le ha formate ha smesso di esistere, o si è verificato qualche altro evento geologico sconosciuto.
In conclusione, la scoperta di Zhurong apre nuove prospettive sulla comprensione del passato geologico e climatico di Marte, suggerendo che il Pianeta Rosso potrebbe aver avuto una storia molto più dinamica e complessa di quanto si pensasse in precedenza. Il lavoro di ricerca è stato pubblicato su Nature Astronomy, aggiungendo un altro tassello al mosaico della conoscenza marziana.