La scoperta di un antico corso d’acqua potrebbe risolvere il mistero della costruzione delle piramidi
Il mistero della costruzione delle piramidi egizie potrebbe essere stato finalmente svelato grazie alla scoperta di un antico ramo del Nilo che un tempo scorreva attraverso Giza. Questo corso d’acqua, largo centinaia di metri, si è ormai prosciugato, ma avrebbe potuto fornire il trasporto per le enormi quantità di materiali e lavoratori necessari per costruire i monumenti iconici migliaia di anni fa.
La scoperta dell’antico corso d’acqua
Il ramo Ahramat
Denominato il ramo Ahramat (ramo della Piramide in arabo), il corso d’acqua si estende adiacente a 38 diverse piramidi. Ora circondate dal deserto arido, le piramidi erano un tempo servite da un’enorme via d’acqua.
La rivelazione tramite dati satellitari
Per scoprire di più, la dottoressa Eman Ghoneim ha dovuto allargare la sua visuale il più possibile, utilizzando i dati satellitari radar per esaminare la Valle del Nilo dallo spazio. Poiché le onde radar sono in grado di penetrare il terreno, le immagini hanno fornito accesso a un “mondo invisibile di informazioni sotto la superficie”, rivelando la presenza di un letto di fiume prosciugato che serpeggia attraverso il deserto e le terre agricole per circa 100 chilometri.
Le implicazioni della scoperta
Il ruolo nella costruzione delle piramidi
Il defunto corso d’acqua, che va da Faiyum a Giza, passa attraverso 38 diversi siti di piramidi ed è stato quindi soprannominato il ramo Ahramat dai ricercatori. Il team ora prevede di analizzare i nuclei di terreno dal letto del fiume antico per determinare se fosse attivo durante gli Antichi e Medio Regni (3.700 a 4.700 anni fa), quando furono costruite le piramidi.
La ricerca di antichi insediamenti
Oltre a fornire nuove intuizioni sulla costruzione delle piramidi, l’esplorazione dei rami antichi del Nilo potrebbe anche aiutare gli archeologi a scoprire i segreti dell’Antico Egitto assistendo nella localizzazione di altri siti perduti. Seguendo il corso delle antiche vie d’acqua, i ricercatori hanno maggiori possibilità di scoprire questi vecchi insediamenti, il che aiuterà “a comprendere la nostra storia, l’eredità egiziana”.
La ricerca è stata presentata al 13° Congresso Internazionale degli Egittologi all’inizio di quest’anno.