L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato il suo nuovo telescopio Euclid con l’incredibile compito di osservare e misurare la forma, le distanze e il movimento di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce da noi. Una volta unite, queste informazioni creeranno la mappa tridimensionale più grande dell’universo mai realizzata e aiuteranno gli astronomi a rispondere a domande cruciali sulla natura della materia oscura e dell’energia oscura.
Il telescopio è stato lanciato nello spazio a luglio e, nonostante alcuni problemi iniziali, è ora pronto a rivelare quanto rivoluzionario sarà come strumento. Il Consorzio Euclid ha selezionato cinque immagini che mostrano il potenziale di questo osservatorio dell’universo oscuro.
Non sorprende che la prima immagine rilasciata sia un ammasso di galassie, il pane quotidiano su cui si concentrerà scientificamente Euclid. L’ammasso di Perseo è uno dei gruppi di galassie più massicci conosciuti, con circa 1.000 membri situati a circa 240 milioni di anni luce di distanza. È anche l’oggetto che produce la nota più bassa nell’universo. Questa immagine mostra non solo tutte quelle galassie, ma anche altre 100.000 che si estendono fino a 10 miliardi di anni luce di distanza. Molte di queste galassie distanti e deboli sono completamente nuove per la scienza.
Euclid osserva l’universo nella luce visibile e nell’infrarosso, offrendo un livello di dettaglio e chiarezza in un’unica osservazione senza precedenti. La vista della galassia a spirale IC 342 o della galassia irregolare NGC 6822 mostra quanto sia nitido il suo occhio sul cielo.
“Non abbiamo mai visto immagini astronomiche come queste prima, contenenti così tanti dettagli. Sono ancora più belle e nitide di quanto avremmo potuto sperare, mostrandoci molte caratteristiche precedentemente invisibili in aree ben conosciute dell’universo vicino. Ora siamo pronti a osservare miliardi di galassie e studiare la loro evoluzione nel corso del tempo cosmico”, ha dichiarato René Laureijs, scienziato del progetto Euclid dell’ESA.
Ma Euclid non si occupa solo di galassie distanti e dei più grandi misteri della cosmologia, è uno strumento versatile. È il primo telescopio in grado di vedere un intero ammasso globulare - una collezione sferica di stelle legate dalla gravità – in un’unica osservazione, distinguendo ogni stella al suo interno, come nel caso di NGC 6397, l’ammasso globulare più vicino alla Terra a soli 7.800 anni luce di distanza.
Può anche cercare pianeti giganti gassosi, nane brune e stelle neonate attorno a nebulose – oggetti che sarebbero troppo deboli per molti altri osservatori ma che dovrebbero essere visibili a Euclid. E almeno avremo nuove e mozzafiato visioni di queste nursery stellari come la Nebulosa Testa di Cavallo.
“Le nostre alte aspettative per questo telescopio hanno dato i loro frutti: il fatto che ci siano così tanti dettagli in queste immagini è tutto merito di un design ottico speciale, di una perfetta fabbricazione e assemblaggio del telescopio e degli strumenti, e di un puntamento e un controllo della temperatura estremamente accurati”, ha aggiunto Giuseppe Racca, responsabile del progetto Euclid dell’ESA.
Le immagini non sono solo belle, sono piene di scienza che viene studiata mentre parliamo. Il consorzio si aspetta che molte pubblicazioni derivino solo da queste cinque immagini e sono in corso una vasta gamma di nuove osservazioni che porteranno luce nell’universo oscuro.
“La materia oscura unisce le galassie e le fa ruotare più rapidamente di quanto la materia visibile da sola possa spiegare; l’energia oscura sta guidando l’espansione accelerata dell’universo. Euclid permetterà per la prima volta ai cosmologi di studiare insieme questi misteri oscuri in competizione”, ha spiegato Carole Mundell, direttrice della scienza dell’ESA.
“Euclid farà un salto nella nostra comprensione dell’universo nel suo complesso, e queste esquisite immagini di Euclid mostrano che la missione è pronta ad aiutare a rispondere a uno dei più grandi misteri della fisica moderna”.