La vita era dura per i nostri antenati medievali. Tra armi, guerre e una generale mancanza di norme sulla salute e la sicurezza, le gravi lesioni non erano rare. Fortunatamente, la medicina stava facendo passi da gigante e, sebbene avessimo ancora molto da imparare sulla cura delle malattie, i medici dell’epoca avevano fatto progressi nel campo degli arti protesici. Una di queste protesi è stata recentemente scoperta in un sito archeologico in Germania, insieme alle ossa straordinariamente ben conservate del suo ex proprietario.
Lo scheletro è stato scoperto durante i lavori per posare nuove tubature nella città bavarese di Freising, vicino alla chiesa parrocchiale di San Giorgio. In un comunicato stampa, l’Ufficio statale bavarese per la protezione dei monumenti ha descritto la scoperta come “qualcosa di speciale”, tanto più quando si è notato che i resti della mano sinistra erano ancora inseriti in una sofisticata protesi.
Tutti gli indizi indicavano che le dita erano state amputate quando l’individuo era ancora in vita, lasciando intatto solo il pollice. La protesi era costruita in ferro e metallo non ferroso e sarebbe stata ricoperta di pelle. All’interno, gli archeologi hanno trovato i resti di un tessuto simile a una garza che probabilmente avrebbe servito a proteggere il sito dell’amputazione.
“La protesi cava sulla mano sinistra aggiungeva quattro dita. L’indice, il medio, l’anulare e il mignolo sono formati individualmente da lamiere metalliche e sono immobili. Le repliche delle dita giacciono parallele tra loro, leggermente curve. Presumibilmente la protesi era fatta con cinghie da legare sul moncone della mano”, ha spiegato il dottor Walter Irlinger, capo dell’Ufficio statale bavarese per la protezione dei monumenti.
La datazione al radiocarbonio e l’analisi dei resti hanno rivelato che appartenevano a un uomo che avrebbe avuto tra i 30 e i 50 anni al momento della sua morte, avvenuta tra il 1450 e il 1620. È difficile dire quale incidente possa essere capitato a lui, ma sappiamo che questo periodo è stato segnato da conflitti in tutta l’Europa centrale. Ad esempio, la Guerra dei Trent’anni del 1618-1648 ha portato i combattimenti proprio nel cuore di Freising.
Tutte queste ostilità avrebbero comportato più amputazioni e una maggiore richiesta di tecnologia protesica. Fino ad ora sono state recuperate circa 50 protesi simili in tutta Europa, tra esempi statici e meccanici. Uno degli esempi più famosi e complessi è la “Mano di Ferro” indossata dal cavaliere Götz von Berlichingen dopo aver perso la mano destra a causa del fuoco di cannone.
Sebbene la mano recuperata a Freising fosse meno meccanicamente impressionante, è comunque una scoperta archeologica incredibile e dimostra l’attenzione che veniva dedicata per rendere la vita dopo l’intervento chirurgico il più facile possibile per questo particolare residente medievale.