I funghi bonnet, noti anche con il nome di Mycena, stanno vivendo un cambiamento significativo nel loro comportamento alimentare. Questi funghi, che in passato erano considerati organismi saprofiti che si nutrivano esclusivamente di materia organica non vivente, come gli alberi morti, sono stati recentemente scoperti a invadere le piante vive.
Lo studio su Mycena danesi
Un team di micologi danesi, durante una ricerca sui Mycena locali, ha scoperto che questi funghi stavano attraversando un’evoluzione sorprendente. Utilizzando studi sul DNA, hanno scoperto che i funghi Mycena sono costantemente presenti nelle radici delle piante vive. Questo suggerisce che i bonnet stanno sviluppando una capacità evolutiva, passando da decompositori di materiale vegetale non vivente a invasori di piante vive, in determinate condizioni favorevoli.
L’analisi degli isotopi di carbonio presenti nei Mycena ha anche rivelato che il genere si colloca tra i tre diversi nichel ecologici del regno dei funghi, poiché i suoi membri possono utilizzare sia la materia vivente che quella morta. I ricercatori hanno definito questi funghi “opportunisti”.
Inoltre, sembra che tra i funghi Mycena e le piante vive possa instaurarsi una relazione mutualistica. Alcuni Mycena sembrano scambiare azoto, un nutriente indispensabile per le piante, con carbonio proveniente dalle piante stesse. Tuttavia, questa forma di scambio non è ancora completamente sviluppata.
Un salto evolutivo causato dall’uomo?
I ricercatori ritengono che questo cambiamento nei Mycena possa essere in parte il risultato dell’attività umana. Le piantagioni con una popolazione di piante giovani e sane di una sola specie sembrano svolgere un ruolo importante. Rispetto alle foreste più vecchie, in queste piantagioni si trovano meno funghi specializzati. Queste condizioni “ottimali” permettono ai Mycena di adattarsi e sembrano aver colto questa opportunità.
C’è da preoccuparsi?
Se ti stai chiedendo se questa situazione potrebbe trasformarsi in una situazione simile a The Last of Us, puoi stare tranquillo. C’è stata qualche speculazione secondo cui, a causa dei cambiamenti climatici, i funghi potrebbero adattare la loro tolleranza alle temperature al punto da poter sopravvivere nel corpo umano, ma è improbabile che ciò coinvolga i Mycena.
Non è impossibile che si sviluppino gruppi di funghi che siano rilevanti per la nicchia ecologica degli esseri umani. Tuttavia, esistono già molti funghi nelle regioni tropicali che si sono adattati alle alte temperature. Quando non sono nel nostro corpo, è grazie al nostro efficace sistema immunitario”, ha spiegato Bugge Harder.
“Quindi, non vedo motivo di temere i funghi, o almeno non preoccuparsi dei Mycena”.
Lo studio è stato pubblicato su Environmental Microbiology.