Di fronte a un numero ridotto ma crescente di casi di vaiolo, il Regno Unito sta offrendo un vaccino contro il vaiolo agli operatori sanitari ad alto rischio e ad altre persone che sono state potenzialmente esposte al virus.
Vaiolo delle scimmie: qual è il punto della situazione?
L’azienda farmaceutica Bavarian Nordic ha annunciato di aver firmato un accordo con un ‘paese europeo sconosciuto’ per la fornitura del suo vaccino anti-vaiolo in risposta ai nuovi casi di vaiolo delle scimmie.
Considerando che i due virus sono così strettamente correlati, il vaccino contro il vaiolo pare un degno alleato contro il vaiolo delle scimmie. Dati passati provenienti dall’Africa suggeriscono che il vaccino potrebbe essere efficace almeno all’85% nella prevenzione del vaiolo delle scimmie.
Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie?
I sintomi sono simili a quelli del vaiolo, anche se più lievi: i pazienti accusano febbre, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi, spossatezza e un’eruzione cutanea, poi sintomi più visibili come macule, papule, vescicole, pustole e croste.
In genere la maggior parte dei pazienti accusa una malattia lieve e si riprende in tempi relativamente brevi. Ma, in alcuni casi la malattia può essere fatale, soprattutto se presa in giovane età. La rara infezione si è finora riscontrata negli USA e in Spagna, mentre in Canada sono in corso indagini.
Una malattia radicata nel tempo
Il vaiolo delle scimmie è una rara infezione virale identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, prima di essere confermata nell’uomo nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Non è quindi una novità improvvisa.
Da allora, sono stati segnalati casi umani di vaiolo delle scimmie in 11 Paesi africani: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sud Sudan.
Da dove è arrivato il vaiolo delle scimmie in Europa nel 2022?
Il caso di infezione da vaiolo delle scimmie è stato confermato sdalla British Health Safety Agency. Cosa sappiamo del paziente? L’infetto è tornato di recente dalla Nigeria, dove il vaiolo delle scimmie è endemico. L’uomo è attualmente in cura a Londra.
Secondo l’OMS, il periodo di incubazione, ovvero il tempo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei primi sintomi del vaiolo delle scimmie, è in media di 6-13 giorni, ma può durare anche da 5 a 21 giorni.
L’infezione può essere suddivisa così: la fase d’invasione virale, caratterizzato da febbre, forte mal di testa, linfonodi ingrossati, dolori muscolari e debolezza. Le eruzioni cutanee di solito compaiono 1-3 giorni dopo l’inizio della febbre. Le pustole sono concentrate su viso, braccia, gambe.