Nell’anno 2019 è apparso un nuovo virus che tutti oggi conosciamo come COVID-19. Nel giro di pochissimo tempo si è diffuso a macchia d’olio dando il via a una pandemia di proporzioni mondiali.
Certamente nessuno si aspettava di dover vivere e affrontare una situazione simile, vista prima solo nei film. Sia il governo che la comunità scientifica e sanitaria erano impreparati e sprovvisti di mezzi per contenere un virus di tali proporzioni.
Molte persone, famiglie, amici, sono stati colpiti dal nuovo virus SARS-CoV-2, attualmente ancora in diffusione e non semplice da debellare. Fortunatamente l’evoluzione del virus comporta patologie sempre meno gravi, grazie anche ai vaccini.
Fino a poco tempo fa il piano attuativo per combattere la pandemia da Covid prevedeva una politica di zero contagi, quindi debellare totalmente il virus. Oggi si sta andando verso una strategia di contenimento e convivenza con il virus.
Per molti non è facile accettare tutti i cambiamenti a cui abbiamo dovuto adeguarci in questi ultimi anni, a partire dalle mascherine. Basta poi pensare a tutte le normali abitudini ormai dimenticate come la vecchia stretta di mano, fino alle restrizioni su spostamenti, controlli e green pass.
SARÀ MAI POSSIBILE CONVIVERE CON IL COVID-19?
La speranza degli studiosi è che presto il nuovo ceppo SARS-CoV-2 e gli eventuali successivi, come è stato per le precederti influenze, diventi via via sempre più innocuo per l’essere umano, pur continuando inevitabilmente a circolare.
D’altronde nella storia ci sono già esempi di pandemie affrontate dall’umanità fino al raggiungimento dell’immunità di gregge. Se così non fosse, oggi anche un banalissimo raffreddore, che in passato era causa di morte, sarebbe letale per tantissime persone.
Come si spera accada con l’evolversi del virus Covid-19 negli anni, così si sono susseguite diverse forme che col tempo sono diventate “endemiche”, come tutti i comuni raffreddori. Endemico significa avere a che fare con un numero di casi più o meno stabile e prevedibile negli anni.
Questo significa che nonostante la persistente presenza d’infetti, si è stati in grado di contenere i contagi rendendo la situazione gestibile (come attualmente avviene in alcune zone del mondo per la malaria).
In precedenza sono state applicate restrizioni dal sistema sanitario per cercare di ridurre la diffusione, ora invece le responsabilità sono affidate al singolo individuo: sono sempre di più i paesi che affidano il monitoraggio a sistemi di test individuale e di auto valutazione.
Secondo uno studio potrebbe essere necessaria una quarta dose vaccinale per tutti, anche se al momento è raccomandata solo per i soggetti immunodepressi più vulnerabili. Con grande probabilità la quarta dose potrebbe essere somministrata a tutti nell’estate o nell’autunno del 2022.
Se la maggior parte dei paesi Europei e del Nord America ha raggiunto un ottimo livello di copertura vaccinale della popolazione adulta, l’Africa sta ancora cercando di aumentare questa percentuale, con solo l’11% del continente coperto e vaccinato.
Il rischio è che ci siano ulteriori mutazioni del virus SARS-CoV-2. Sicuramente i sistemi di monitoraggio individuali e i test sierologici utili per verificare il livello di anticorpi contro il Covid-19, saranno strumenti utili per contenere la pandemia.