Il nostro cervello è un organo importante che, come possiamo immaginare, è strettamente collegato a tutti gli altri organi del corpo. Una delle relazioni maggiormente sottovalutate in medicina è, senza dubbio, quella tra il cervello e il ciclo cardiaco.
Se siete interessati a saperne di più questo articolo è ciò che fa al caso vostro, in quanto illustreremo le caratteristiche di questa relazione e perché è importante. Come abbiamo detto, il ciclo cardiaco e il cuore sono strettamente collegati.
Cervello e ciclo cardiaco: il rapporto
Gli studi riguardo il rapporto tra ciclo cardiaco e cervello sono iniziati a partire dagli anni ’30 e hanno evidenziato il ruolo fondamentale della sistole. La sistole, per chi non lo sapesse, è la contrazione del cuore. Essa possiede la capacità di bloccare il dolore e di ridurre i sussulti.
Alcuni pazienti, infatti, sono stati sottoposti a diversi test: in alcuni, essi venivano sottoposti a una corrente elettrica non appena percettibile dall’essere umano durante la sistole, sebbene fosse più probabile percepirla durante la diastole (ovvero il momento in cui il cuore non è contratto).
Tali test hanno dimostrato come il tempo che intercorre tra il momento di sistole e diastole sia molto importante perché regola alcune percezioni del cervello, come ad esempio gli stimoli visivi e uditivi.
Ciclo cardiaco e cervello: memoria ed emozioni
Anche la memoria e le emozioni sembrano essere strettamente collegate a quello che è il ciclo cardiaco e il lavoro del cuore. Infatti, anche in questo caso, alcuni studi hanno dimostrato come la sistole reagisca in presenza di un volto pauroso.
Tutto questo accade in maniera decisamente maggiore rispetto a quanto non faccia la diastole. Esiste, inoltre, un legame tra i movimenti oculari e i battiti cardiaci: i primi sono maggiori durante la sistole.
Ciclo cardiaco e cervello: il morbo di Parkinson
Come sappiamo, il morbo di Parkinson è una malattia che deriva da una degenerazione del movimento e della memoria. Si manifesta con rigidità muscolare e tremore che insorge durante lo stato di riposo.
Alcuni studiosi hanno dimostrato come i pazienti che hanno sofferto in passato di infarto o di problemi cardiaci abbiano una minore possibilità rispetto agli altri di soffrire di Parkinson. Quindi, anche in questo caso, esiste una correlazione tra cervello e ciclo cardiaco non indifferente.
Ciclo cardiaco e cervello: la demenza
Infine, presentiamo l’ultimo aspetto che dimostra una stretta correlazione tra il lavoro del cuore e quello del cervello. La demenza parrebbe derivare da diverse malattie cardiache, che causano la rottura di alcune funzioni cerebrali fondamentali per il corretto funzionamento del cervello.
Tale rottura, secondo numerosi studi, sarebbe causata da un aumento della produzione di una proteina, la beta-amiloide, che scatena l’Alzheimer, la forma di demenza più conosciuta e frequente fino a oggi.