La ricerca sulle origini della vita è un campo affascinante e complesso che attrae l’attenzione di scienziati di tutto il mondo. Una delle teorie più accreditate suggerisce che le prime forme di vita possano essere emerse in ambienti acquatici particolari, noti come laghi di soda. Questi specchi d’acqua, caratterizzati da elevati livelli di sodio e carbonato disciolti, potrebbero aver fornito le condizioni ideali per la nascita delle prime cellule.
Secondo gli studi, le prime cellule potrebbero essere state composte da RNA all’interno di membrane lipidiche. Tuttavia, affinché l’RNA possa svolgere le sue funzioni, sono necessari cationi divalenti come il Mg2+, che però tendono a destabilizzare le primitive membrane costituite da acidi grassi. Di conseguenza, sorge il dubbio se le concentrazioni relativamente basse di Mg2+ presenti nei laghi di soda potessero permettere a RNA e membrane di funzionare insieme.
Per esplorare questa possibilità, Zachary Cohen e i suoi colleghi hanno raccolto acqua dal Lago Last Chance e dal Lago Goodenough in Canada dopo l’evaporazione stagionale. Questi laghi di soda contenevano ciascuno circa 1 M di Na+ e circa 1 mM di Mg2+ a un pH di 10.
Gli autori hanno scoperto che l’estensione spontanea di brevi primer di RNA avveniva nell’acqua del lago a un tasso paragonabile a quello delle condizioni standard di laboratorio. Inoltre, hanno aggiunto acidi grassi, che avrebbero potuto essere disponibili sulla Terra primordiale, all’acqua del lago per verificare se le molecole si sarebbero assemblate in membrane.
Le membrane si sono formate in acqua diluita che simula un evento di pioggia, e sono rimaste intatte anche quando circondate dall’acqua concentrata del lago durante la stagione secca.
Secondo gli autori, i laghi di soda sulla Terra primordiale avrebbero potuto sostenere caratteristiche chiave dello sviluppo delle protocellule, con la copia dell’RNA e l’attività dei ribozimi che avvenivano nella stagione secca e la formazione di vescicole che si verificava durante la stagione umida.
Questo studio fornisce nuove prospettive sulla comprensione delle condizioni che potrebbero aver permesso l’origine della vita sul nostro pianeta. I laghi di soda, con la loro unica composizione chimica, emergono come ambienti potenzialmente cruciali per la nascita delle prime forme di vita.
Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire la comprensione dei meccanismi che hanno permesso alle prime cellule di formarsi e sopravvivere in questi ambienti ostili. La scoperta di Cohen e del suo team apre nuove strade per l’esplorazione delle origini della vita e potrebbe avere implicazioni significative per la ricerca di vita extraterrestre in ambienti simili ai laghi di soda terrestri.