Un recente studio condotto dalla Drexel University ha messo in luce una correlazione significativa tra l’uso di cannabis e i disturbi alimentari, in particolare il binge eating, ovvero l’abitudine di mangiare in modo compulsivo e incontrollato. La ricerca ha evidenziato come oltre il 23% delle persone che cercano trattamento per il binge eating facciano uso di cannabis, il che potrebbe influenzare la gravità dei loro sintomi sia in termini di disturbo alimentare che di salute mentale. Questi dati sottolineano l’importanza per i clinici di effettuare uno screening sull’uso di cannabis e alcol, evidenziando la necessità di ricerche aggiornate in un contesto di norme legali e sociali in evoluzione.
Pubblicato su Experimental and Clinical Psychopharmacology, lo studio ha coinvolto 165 partecipanti, tutti in cerca di trattamento per il binge eating, e ha rivelato che più del 23% di essi ha fatto uso di cannabis negli ultimi tre mesi, con una frequenza che va da “una o due volte” a “mensilmente”. Questi individui hanno riferito il loro consumo di cannabis e alcol come parte del processo di trattamento.
I partecipanti allo studio che hanno fatto uso di cannabis hanno riferito “un forte desiderio o impulso di usare cannabis” e hanno anche bevuto alcol più frequentemente, segnalando maggiori problemi legati al loro consumo di alcol. Tuttavia, il team di ricerca ha notato che i partecipanti con disturbi da binge eating che usavano cannabis non mostravano sintomi più gravi del disturbo alimentare o della depressione.
I partecipanti hanno completato sondaggi e interviste riguardanti il loro binge eating, altri sintomi di disturbi alimentari e la depressione. Il team di ricerca ha confrontato gli individui che hanno riferito l’uso di cannabis con quelli che non ne hanno fatto uso, per vedere se vi fossero differenze statisticamente significative nel loro consumo di alcol, nei sintomi del disturbo alimentare o nei sintomi della depressione.
“Questa ricerca può essere utile per i clinici che trattano pazienti con binge eating, in quanto può fornire loro informazioni aggiornate sulla prevalenza dell’uso di cannabis nei loro pazienti”, ha affermato Megan Wilkinson, autrice principale dello studio. “Raccomandiamo che i clinici effettuino uno screening sull’uso di cannabis e alcol in tutti i loro pazienti e valutino eventuali problemi che il paziente potrebbe riscontrare in relazione al loro uso di sostanze”.
Wilkinson ha anche sottolineato che saranno necessarie ricerche aggiornate sull’uso di cannabis in pazienti con binge eating a causa del cambiamento delle norme sociali e delle leggi relative alla cannabis negli Stati Uniti. In futuro, Wilkinson e i suoi colleghi prevedono di esplorare le modalità con cui l’uso di cannabis può influenzare la fame e l’umore dei pazienti con binge eating, e quindi potenzialmente esacerbare i loro sintomi.