Il mal di spazio è un fenomeno ben noto tra gli astronauti e si manifesta con sintomi quali nausea, vomito, vertigini e mal di testa. Questi disturbi sono causati dalla microgravità, ovvero l’assenza di gravità nello spazio, e tendono a migliorare nel giro di pochi giorni man mano che il corpo si adatta alla nuova condizione. Tuttavia, alcuni sintomi possono persistere per tutta la durata della missione spaziale, in particolare il mal di testa.
La ricerca sui mal di testa nello spazio
Un gruppo di ricercatori olandesi ha condotto uno studio su 24 astronauti di varie agenzie spaziali, tra cui l’Agenzia Spaziale Europea, la NASA e la JAXA, che hanno partecipato ad almeno una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica Neurology, ha evidenziato una correlazione tra la permanenza nello spazio e l’insorgenza ripetuta di mal di testa.
Le cause del mal di spazio
Il mal di spazio è causato dai cambiamenti di gravità che influenzano il funzionamento di molte parti del corpo, compreso il cervello. Il sistema vestibolare, responsabile dell’equilibrio e della postura, deve adattarsi al conflitto tra i segnali che si aspetta di ricevere e quelli che riceve effettivamente in assenza di gravità normale. Questo può portare alla cinetosi spaziale, di cui il mal di testa è il sintomo più frequentemente riportato.
Le implicazioni della ricerca
Lo studio ha coinvolto astronauti assegnati a spedizioni sulla Stazione Spaziale Internazionale per un massimo di 26 settimane. I partecipanti hanno compilato un questionario giornaliero per i primi sette giorni e un questionario settimanale per tutta la durata della permanenza nello spazio. I risultati hanno mostrato che il 90% dei mal di testa riportati era di tipo tensivo, mentre il restante 10% erano emicranie.
La frequenza e l’intensità dei mal di testa
I ricercatori hanno scoperto che il mal di testa era di intensità maggiore e più frequentemente di tipo emicranico durante la prima settimana di permanenza nello spazio. Inoltre, nei tre mesi successivi al rientro sulla Terra, nessuno degli astronauti ha riportato mal di testa, dimostrando che il sintomo può manifestarsi anche in un secondo momento durante il volo spaziale.
Le possibili cause del mal di testa persistente
Per quanto riguarda le cause del mal di testa persistente, l’articolo avanza alcune ipotesi. Durante la prima settimana si verifica l’adattamento all’assenza di peso, mentre nelle settimane successive avviene una ridistribuzione dei fluidi corporei che interessa anche la testa e potrebbe provocare spostamenti di fluidi intracranici ed extracranici, aumentando la pressione intracranica e scatenando mal di testa.
In conclusione, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le cause della cefalea spaziale e sviluppare terapie più efficaci per combattere questo problema che rappresenta un ostacolo importante per gli astronauti durante i voli spaziali.