La scoperta effettuata da un gruppo di archeologi dell’Egyptian-Italian Mission at West Aswan a Assuan, in Egitto, accanto al fiume Nilo, appare davvero interessante. Si tratta di una tomba di famiglia che contiene quasi trenta mummie, risalenti probabilmente al periodo tolemaico romano.
Lo staff di archeologi ha potuto ispezionare il contenuto della tomba e analizzare lo stato delle mummie. Anzitutto sembrano appartenere a persone di età diverse, da neonati ad anziani, alcuni di essi con segni di artrite.
Dieci tombe scoperte fanno parte di un ritrovamento di circa trecento tombe che circondano il Mausoleo dell’Aga Khan, una possente struttura edificata in granito rosa che domina una collinetta accanto al fiume Nilo.
Celebrazioni in onore della divinità protettrice del Nilo
Tuttavia, mentre la maggior parte delle tombe ritrovate era ospitata all’interno di strutture sotterranee, le trenta tombe di famiglia scoperte in questo ultimo periodo erano situate in una struttura esterna, a detta degli esperti in passato adibita a luogo sacrificale.
La professoressa Piacentini ha spiegato che, per le caratteristiche dell’edificio, lo stesso probabilmente era adibito come luogo di culto e sacrificio in onore del Dio Khnum, protettore del Nilo, che in cambio di offerta avrebbe protetto l’intera famiglia una volta defunta.
Questa ricostruzione risulta confermata da alcune scoperte all’interno del locale. Sono saltate fuori tracce inequivocabili di bruciature e fuoco vivo sulle pareti, molto probabilmente allestiti durante le celebrazioni in onore alla divinità.
Inoltre, si segnala il ritrovamento di ossa di animali, tavole per offerte e tracce di vegetali e piante, oltre a un vaso con funzione di offertorio che conteneva ancora piccoli frutti. Questi sono tutti segnali, ha dichiarato la Piacentini, della funzione religiosa e mistica che aveva questo luogo.
Le mummie rinvenute erano perfettamente conservate. Si è potuto osservare, con dovizia di particolari, il meccanismo e il funzionamento di conservazione utilizzato dagli antichi egizi. Alcuni cadaveri più piccoli, di bambini, erano conservati in un sarcofago di terracotta.
Le mummie adulte erano invece avvolte da bende. Per realizzare le maschere funerarie veniva utilizzata una tecnica denominata “cartonnage”, utilizzando cioè foglie di lino e papiro incollate con resina e intonaco.
La Piacentini ha aggiunto che lo studio di questo nuovo ambiente e delle mummie ritrovate è solo all’inizio. Ci sarà probabilmente modo di scoprire e comprendere quanto più possibile sulle tradizioni, la cultura e la storia dell’antico Egitto.