L’Indonesia sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti, in particolare nella regione orientale del Borneo, dove sta sorgendo la nuova capitale del Paese, Nusantara. Questa area, un tempo ricoperta da fitte giungle, sta subendo una rapida trasformazione, con la costruzione di strade e edifici vicino alla Baia di Balikpapan, nella parte orientale del Kalimantan.
Le sfide ambientali di Jakarta
La decisione di spostare la capitale dall’isola densamente popolata di Giava all’isola meno abitata del Borneo è stata presa principalmente a causa delle numerose sfide ambientali che affliggono Jakarta, l’attuale capitale dell’Indonesia. Con una popolazione metropolitana di 30 milioni di persone, Jakarta ha subito un’espansione notevole negli ultimi decenni, portando con sé problemi quali inondazioni frequenti, traffico intenso, inquinamento atmosferico pericoloso e carenza di acqua potabile. Inoltre, la città sta affondando rapidamente: l’eccessivo prelievo di acqua sotterranea ha contribuito a tassi di subsidenza fino a 15 centimetri all’anno, e il 40 percento della città si trova ora sotto il livello del mare.
Nusantara: una nuova capitale
Nel 2019, il presidente dell’Indonesia ha annunciato che il centro amministrativo del Paese si sarebbe trasferito da Giava a Borneo. I lavori per la nuova capitale, chiamata Nusantara – un termine antico giavanese che significa “isole esterne” o “arcipelago” – sono iniziati nel luglio 2022 in un’area di foreste e piantagioni di palma da olio a 30 chilometri dall’interno dello Stretto di Makassar.
Progressi nella costruzione e preoccupazioni ambientali
Le immagini satellitari mostrano il sito di Nusantara nell’aprile 2022 e nel febbraio 2024. Sono state catturate rispettivamente dall’OLI-2 (Operational Land Imager-2) su Landsat 9 e dall’OLI su Landsat 8. Nell’immagine del 2024, si può notare il suolo esposto per una rete di strade scavate nella foresta. La fase iniziale dello sviluppo prevede la costruzione di strutture governative e altri edifici per la popolazione iniziale prevista di 500.000 persone.
I piani del progetto prevedono che sarà una metropoli “verde e pedonale”, alimentata con energia rinnovabile, con il 75 percento della città che rimarrà coperta da foreste. Tuttavia, alcuni ricercatori sono preoccupati che questo cambiamento nell’uso del suolo possa danneggiare le foreste e la fauna selvatica della regione. L’area di terra e le acque costiere in via di sviluppo sono ricche di biodiversità e ospitano mangrovie, scimmie dal naso lungo e delfini dell’Irrawaddy.
Sebbene il sito abbia subito cambiamenti sostanziali nell’ultimo anno e mezzo, la città è ancora lontana dall’essere completata. La costruzione è prevista per essere terminata entro il 2045.