L’inquinamento atmosferico è un problema globale che affligge molte città in tutto il mondo. Non solo causa danni alla salute fisica, ma recenti studi hanno dimostrato che può avere un impatto negativo anche sulla salute mentale, aumentando la frequenza dei suicidi. La ricerca condotta dalla Dr.ssa Tamma Carleton dell’Università della California, Santa Barbara, ha esplorato il legame tra inquinamento e suicidio, isolando il ruolo dell’inquinamento da altri fattori correlati.
La ricerca e i suoi risultati
Utilizzando dati dal 2000 al 2019, Carleton e i suoi colleghi hanno scoperto un aumento di circa il 25% nei tassi di suicidio nelle contee cinesi durante le settimane in cui le inversioni termiche hanno fatto impennare i livelli di inquinamento. Queste inversioni si verificano quando uno strato di aria calda intrappola l’aria fredda sottostante, impedendo la dispersione degli inquinanti e causando un accumulo locale. Le città situate vicino a colline sono particolarmente soggette a queste inversioni. I risultati mostrano che i tassi di suicidio aumentano notevolmente quando l’inquinamento atmosferico aumenta, con un impatto maggiore sulle donne anziane.
Implicazioni e possibili spiegazioni
I risultati della ricerca sono particolarmente significativi perché i tassi di suicidio non diminuiscono nelle settimane successive a un’inversione termica, come ci si aspetterebbe se l’inquinamento eccessivo anticipasse solo una tragedia che sarebbe comunque avvenuta. Carleton suggerisce diverse possibili spiegazioni per la maggiore vulnerabilità delle donne anziane, senza però avere attualmente un modo per distinguerle.
Il calo dell’inquinamento in Cina e i suoi effetti
Carleton si è interessata alla questione dopo aver dimostrato che il clima caldo aumenta i suicidi in India, un dato preoccupante in un mondo che si sta riscaldando. Tuttavia, ha notato che i tassi di suicidio stanno diminuendo a livello globale, nonostante l’aumento delle temperature, e stanno diminuendo più rapidamente in Cina rispetto a quasi tutti gli altri paesi. Il calo dell’inquinamento atmosferico nelle città cinesi, guidato dalla sostituzione di vecchi impianti a carbone con tecnologie più pulite, rappresenta una parte significativa di questo calo.
Il ruolo delle politiche pubbliche e ambientali
Carleton sottolinea l’importanza delle politiche pubbliche e ambientali nel mitigare le crisi di salute mentale e suicidio, oltre agli interventi a livello individuale. La scoperta è una buona notizia per la Cina, dove l’inquinamento atmosferico è destinato a diminuire ulteriormente con l’aumento della produzione di energia solare ed eolica. Nel frattempo, le auto elettriche stanno diventando così popolari in Cina che il numero di veicoli a benzina e diesel raggiungerà presto il picco.
Conclusioni e prospettive future
La ricerca mostra che ci sono ulteriori benefici da ottenere se i paesi possono saltare la fase di industrializzazione basata su carbone e petrolio e passare direttamente alle energie rinnovabili. L’inquinamento atmosferico contribuisce non solo a problemi di salute fisica, ma anche a una vasta gamma di sofferenze mentali, di cui il suicidio rappresenta solo la punta dell’iceberg. Le politiche pubbliche e ambientali giocano un ruolo cruciale nel contrastare queste crisi e migliorare la qualità della vita delle persone a livello globale.