La NASA sta preparando il terreno per una delle missioni più ambiziose degli ultimi decenni: il ritorno dell’uomo sulla Luna. Il programma Artemis, che prende il nome dalla dea greca della caccia e sorella gemella di Apollo, mira a stabilire una presenza umana sostenibile sul satellite entro la fine del decennio. La missione Artemis II rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, essendo la prima missione con equipaggio del programma.
Il test di recupero in mare
Il 25 febbraio 2024, durante il test di recupero in mare numero 11 (URT-11), l’astronauta della NASA Victor Glover, che ricoprirà il ruolo di pilota per Artemis II, è stato assistito dal personale della Marina degli Stati Uniti mentre usciva da una replica della navicella Orion nell’Oceano Pacifico. Questo addestramento è cruciale per garantire che le procedure e gli strumenti di recupero siano a punto per il rientro dell’equipaggio sulla Terra al termine della loro missione di 10 giorni intorno alla Luna.
La procedura di recupero
Il giorno del rientro dell’equipaggio, una nave della Marina con personale appositamente addestrato attenderà il momento dello splashdown, ovvero l’ammaraggio, per poi avvicinarsi alla capsula Orion e aiutare a estrarre i quattro astronauti. Un gommone gonfiabile, soprannominato “front porch”, fornirà un luogo dove riposarsi dopo l’uscita dalla capsula, prima di essere issati individualmente da elicotteri e trasportati alla nave in attesa.
Il viaggio intorno alla Luna
Artemis II, che verrà lanciata in cima al razzo SLS (Space Launch System), segna una missione cruciale nel programma Artemis della NASA, con l’obiettivo di riportare gli esseri umani sulla Luna e stabilire un’esplorazione sostenibile entro la fine del decennio. Come prima missione con equipaggio del programma, Artemis II trasporterà gli astronauti intorno alla Luna in un viaggio rivoluzionario che metterà alla prova le capacità del razzo Space Launch System (SLS) e della navicella Orion.
Il lancio e il percorso
Previsto per il lancio dal Kennedy Space Center in Florida, Artemis II vedrà un equipaggio di astronauti intraprendere una missione di 10 giorni, coprendo una distanza di circa 1.100.000 chilometri. Questa missione include un flyby lunare, dove la navicella utilizzerà la gravità della Luna per fiondarsi di nuovo verso la Terra, culminando in uno splashdown nell’Oceano Pacifico.
Test dei sistemi di supporto vitale
Durante la missione, i sistemi chiave di supporto vitale e le capacità operative della navicella Orion saranno testati in condizioni reali, garantendo la sicurezza e il successo dei futuri atterraggi lunari. Questo passaggio è fondamentale per assicurare che ogni aspetto della missione sia stato accuratamente verificato e che gli astronauti possano contare su un ambiente sicuro e funzionale per la loro storica esplorazione.