Quando si parla di tecnologia spaziale e di ricerca scientifica, non si può non menzionare il satellite Agile, un vero e proprio orgoglio italiano che ha segnato un’epoca. Agile è stato un telescopio spaziale interamente made in Italy, che ha orbitato attorno alla Terra per quasi 17 anni, fornendo dati preziosi e contribuendo in maniera significativa alla comprensione dell’universo.
La nascita di Agile
Il “concepimento” di Agile risale al 1999, quando un gruppo di scienziati e ingegneri italiani ha iniziato a lavorare alla Fase A della missione, ovvero la fase di studio e progettazione del satellite. In quegli anni, si simulavano i dati e si cercava di ottimizzare il software che sarebbe stato installato sul computer di bordo, un computer con capacità di calcolo e memoria inferiori rispetto agli smartphone moderni, ma dotato di un sistema di gestione dei dati unico e flessibile, in grado di gestire le complesse operazioni dello strumento scientifico a bordo.
Il centro dati di Agile
Un altro aspetto fondamentale della missione è stato la preparazione del centro dati di Agile presso l’Asi Science Data Center (Asdc, ora Ssdc), che avrebbe accolto e gestito tutti i dati scientifici della missione. Ho avuto l’onore di partecipare a questa avventura fin dal 2003 e di conoscere colleghi eccezionali, tra cui Francesca Tamburelli della Telespazio, che ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione del centro dati di Agile e che ci ha lasciato preziosi insegnamenti professionali e umani.
Il giorno del lancio
Il 23 aprile 2007 è una data che rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno lavorato al progetto Agile. Il lancio è avvenuto alle 12:00 circa (ora italiana) dalla base di Shriharikota, in India, e io ero presente con i colleghi al centro di controllo di Telespazio al Fucino, con Francesca collegata al mio telefono. Dopo più di 8 anni di lavoro, abbiamo assistito con emozione al viaggio del satellite verso la sua orbita finale a circa 550 km di altezza. Dopo 23 minuti, Agile è entrato in orbita e, dopo un’attesa di circa 90 minuti, ha inviato i suoi primi impulsi alla Terra, segnando l’inizio di una storia di successo scientifico e tecnologico italiano.
I risultati di Agile
Agile ha fornito importanti risultati scientifici, dimostrando le capacità che l’Asi, l’Inaf, l’Infn, l’università e l’industria italiane hanno quando lavorano in squadra. Per circa 17 anni, Agile è stato un occhio aperto in tempo (quasi) reale sull’universo e sui suoi fenomeni più energetici, una fortuna che pochi hanno avuto. Ora che le osservazioni sono terminate, si apre una nuova fase di lavoro sull’eredità di Agile, un ricco archivio scientifico di circa 17 anni di dati che potrebbe ancora riservarci future sorprese.
In conclusione, Agile non è stato solo un satellite, ma un vero e proprio fratello per tutti coloro che hanno lavorato al progetto, un simbolo di eccellenza italiana nel campo della ricerca spaziale. La sua eredità continuerà a vivere attraverso i dati raccolti e le scoperte che ancora potranno essere fatte grazie al suo prezioso contributo.