Un team internazionale di scienziati ha condotto uno studio rivoluzionario utilizzando il DNA antico per analizzare l’evoluzione del virus della malattia di Marek (MDV), scoprendo la sua crescente virulenza nel tempo e fornendo spunti che potrebbero portare a una migliore gestione della malattia nel settore avicolo. Questa ricerca sottolinea il valore dei reperti archeologici nella comprensione e nel contrasto delle malattie virali.
Il contesto storico e l’evoluzione del MDV
Il nuovo studio si basa sul DNA isolato da ossa di pollo scavate da 140 siti archeologici in Europa e nel Vicino Oriente. Questi genomi antichi hanno rivelato che il MDV era diffuso nei polli europei almeno 1.000 anni prima che la malattia fosse descritta per la prima volta nel 1907. Questo evidenzia l’importanza della conservazione dei resti archeologici, soprattutto data la loro capacità di rivelare intuizioni preziose sull’evoluzione della virulenza.
Contributi e implicazioni future
Il primo autore, il Dr. Steven Fiddaman (Dipartimento di Biologia, Università di Oxford), ha dichiarato: “Le nostre scoperte non solo svelano la storia evolutiva del virus della malattia di Marek, ma forniscono anche una base per migliorare la nostra attuale comprensione della virulenza dei patogeni. Combinando tecniche di DNA antico con la genomica moderna, abbiamo aperto una finestra sul passato che può guidare le future strategie nella gestione delle malattie virali.”
La Professoressa Naomi Sykes (Università di Exeter), archeologa principale dello studio, ha affermato: “Questo studio sottolinea la profonda importanza del materiale biologico conservato nelle collezioni archeologiche e museali, poiché non possiamo prevedere come la loro indagine possa possedere applicazioni trasformative in futuro.”
Il Professor Laurent Frantz (LMU Monaco), co-autore senior dello studio, ha dichiarato: “Il nostro lavoro evidenzia il potere della collaborazione interdisciplinare, riunendo paleogenetisti, virologi, archeologi e biologi per svelare la complessa storia evolutiva di un patogeno con significative implicazioni economiche e agricole.”
Il Professor Greger Larson (Università di Oxford), co-autore senior, ha commentato: “Abbiamo visto come il mitigare le malattie spesso crea una pressione selettiva che aumenta la virulenza del virus. Essere in grado di osservare questo processo avvenire sequenziando genomi di virus antichi mostra quanto drammaticamente sia aumentata la virulenza del MDV nell’ultimo secolo.”
Il Professor Adrian Smith (Dipartimento di Biologia, Università di Oxford), co-autore senior, ha detto: “Il DNA antico ci ha fornito una prospettiva unica sull’emergere del MDV come virus mortale per i polli e potrebbe insegnarci lezioni applicabili al controllo di altre infezioni virali di importanza medica e veterinaria.”
Il Professor Venugopal Nair, Scienziato Emerito presso The Pirbright Institute, ha detto: “Le scoperte di questo articolo sulle origini della virulenza, in particolare associate alle sequenze genetiche dei virus antichi della malattia di Marek, forniranno grandi opportunità scientifiche per esplorare i meccanismi molecolari dell’aumento della virulenza di questo virus che ha coinciso con l’intensificazione dell’allevamento avicolo dagli anni ’60.”
L’evoluzione del MDV e l’industria avicola
Quando la malattia di Marek fu descritta per la prima volta, provocava solo sintomi lievi nei polli più anziani. Con l’aumento drammatico del consumo di pollo negli anni ’50 e ’60, il MDV ha continuato a evolversi e a diventare sempre più aggressivo nonostante lo sviluppo di diversi vaccini.
La ricerca di trattamenti più efficaci
Il team di ricerca, che include archeologi e biologi, ha recuperato e ricostruito sequenze antiche di MDV da polli archeologici che coprono gli ultimi 1.000 anni. Confrontando i genomi virali derivati sia da uccelli moderni che antichi, sono stati in grado di individuare le alterazioni genetiche responsabili dell’aumentata virulenza del virus moderno.
Basandosi sulle sequenze genetiche antiche, sono stati anche in grado di far rivivere antichi processi biologici utilizzando saggi cellulari, dimostrando che i ceppi antichi erano significativamente più lievi rispetto ai loro omologhi moderni.
Questa scoperta non solo getta luce sulla storia evolutiva del MDV, ma offre anche la promessa per lo sviluppo di terapie più efficaci contro questa devastante malattia avicola.