Probabile che qualcuno di voi si sia imbattuto nelle ricerche su internet di fantomatici amuleti “anti-5G” venduti online. Bene, secondo quanto emerso dall’autorità olandese per la protezione delle radiazioni ionizzanti, si sono rivelati essere radioattivi.
Questi amuleti promettono di proteggere i loro compratori e utilizzatori dalle onde elettromagnetiche generate dalla rete 5G. Invece, da quanto emerso dalle indagini svolte dalla ANVS (Authority for Nuclear Safety and Radiation Protection), queste collane composte da “ioni negativi” o collane definite “quantiche” sembrano emettere delle radiazioni che, sul lungo periodo, rischiano di essere dannose per la salute. Persino cancerogene.
L’ANVS ha quindi invitato le persone dal diffidare dal loro acquisto anche e soprattutto in virtù dell’effetto dannoso sul nostro organismo. Nonostante tali radiazioni sembrano essere piuttosto basse, l’esposizione del proprio corpo a queste sul lungo periodo può portare a dei problemi seri. Si fa presente che, per periodo prolungato, si è preso ad esempio l’indossare tali collane per 24 ore al giorno in un intero anno. Come tali, l’ANVS invita a non indossarle.
Questo tipo di avvertimento arriva dalle autorità olandesi, e non tocca in maniera particolare l’Italia over probabilmente non sono state diffusamente commercializzate. Tuttavia, la prudenza a questo punto è suggerita, in special modo se si intende acquistare queste collane e la loro provenienza risulta essere dubbia. In special modo, si raccomanda di controllare che tali collane siano accompagnate dalle varie certificazioni di provenienza, con il rispetto degli standard qualitativi necessari per essere vendute e acquistate sul territorio italiano.
Resta comunque il fatto che, studi alla mano, il 5G non provoca danni alla salute, sebbene sia ben radicato anche nel nostro territorio un movimento “no 5G” che vede diversi seguaci.
In Italia il 5G sfrutta delle frequenze che sono già presenti ed utilizzate dalle reti televisive e dalle trasmissioni radio, come la banda da 700 Mhz. L’unica banda inedita, ma già in uso da tempo in altri campi, è la banda a 26 Ghz.