Da circa tre anni, il rover Perseverance sta esplorando il suolo di Marte, compiendo un viaggio di 1048 giorni marziani, equivalenti a quasi 25 km percorsi nel cratere Jezero, un tempo sede di un antico lago. Durante questo periodo, il rover ha raccolto 23 campioni di suolo marziano, con l’obiettivo di riportarli sulla Terra per ulteriori analisi. Tra il 10 maggio e l’8 dicembre 2022, Perseverance ha esplorato la zona di contatto tra il fondo del cratere e il delta di un antico fiume, utilizzando il suo strumento radar per analizzare il sottosuolo. I risultati di questa ricerca sono stati recentemente pubblicati su Science Advances.
Il cratere Jezero e la sua storia geologica
Il cratere Jezero, formatosi a seguito dell’impatto con un meteorite, è stato in passato un grande lago di acqua liquida, alimentato da un fiume che ha depositato strati di sedimenti sul suo pavimento. Con il tempo, il lago si è ridotto e i sedimenti trasportati dal fiume hanno creato un imponente delta. Una volta prosciugato il lago, i sedimenti del cratere sono stati erosi, lasciando in superficie alcune caratteristiche geologiche uniche.
Rimfax: lo strumento radar di Perseverance
A bordo di Perseverance si trova Rimfax, il Radar Imager for Mars’ Subsurface Experiment, capace di “vedere” fino a 10 metri di profondità sotto la superficie marziana, con una risoluzione verticale tra i 15 e i 30 centimetri. Rimfax ha scandagliato la regione di contatto tra il cratere e il delta del fiume, riuscendo a penetrare fino alla base dei sedimenti, dove si trova la superficie sepolta del pavimento del cratere.
Le scoperte di Perseverance e le speranze per il futuro
Le misure radar effettuate da Rimfax hanno confermato l’esistenza passata di un lago coperto d’acqua e hanno permesso di ricostruire una sequenza di erosioni e depositi lacustri. Queste scoperte alimentano le speranze degli astrobiologi di trovare tracce di vita passata nei campioni raccolti da Perseverance. In particolare, è stato identificato uno strato di sedimenti orizzontali depositati su una superficie già erosa e craterizzata, seguito da strati successivi di sedimenti depositati in intervalli di tempo variabili.
La sequenza di eventi geologici
Gli autori dello studio hanno attribuito la sequenza di eventi e stratificazioni a due distinti periodi di deposizione di sedimenti e altrettanti periodi di erosione. Questo suggerisce che la storia geologica della regione potrebbe essere stata influenzata da cambiamenti su larga scala nell’ambiente marziano, avvenuti su tempi scala geologici.
Le prospettive future
La scelta del luogo di atterraggio di Perseverance si è rivelata particolarmente azzeccata, permettendo di osservare molteplici evidenze di cambiamento in un’area geografica ristretta. David Paige, primo autore dello studio, sottolinea l’importanza di queste scoperte per estendere la conoscenza all’intero cratere. Per comprendere meglio ciò che si cela all’interno dei sedimenti, sarà necessario attendere le future missioni del programma Mars Sample Return, che riporteranno i campioni sulla Terra.
In conclusione, la missione di Perseverance su Marte sta fornendo dati preziosi per comprendere la storia geologica del pianeta e per cercare possibili tracce di vita passata. Le scoperte effettuate finora sono solo l’inizio di un viaggio di esplorazione che continuerà con le future missioni di ritorno dei campioni marziani.