In Australia e nelle zone dell’Indonesia infestate dai serpenti, avere una resistenza ai loro veleni può essere una questione di vita o di morte, soprattutto se si appartiene allo stesso ordine zoologico dei serpenti. Uno studio condotto su lucertole di medie e grandi dimensioni ha rivelato una sequenza evolutiva mai vista prima, paragonabile alle bambole russe.
Alcune grandi lucertole, come i draghi di Komodo e i perenti, hanno sviluppato metodi di resistenza al veleno basati su una corazza che potrebbe invidiare un cavaliere medievale. “Le loro spesse scaglie piene di ossa sono sufficienti a proteggerli dai morsi dei serpenti, mentre i loro grandi denti vengono utilizzati per smembrare rapidamente i serpenti simili a fettuccine”, ha affermato il Professor Bryan Fry dell’Università del Queensland.
Le lucertole più piccole, non potendo sopportare un peso eccessivo, hanno invece sviluppato difese biochimiche. Utilizzando nervi sintetici inventati da Fry, che permettono di studiare il comportamento dei nervi senza l’uso di animali vivi, il team ha scoperto che alcune lucertole hanno evoluto nervi meno suscettibili alle neurotossine dei serpenti locali.
Ogni volta che le lucertole si trovano troppo vicine ai serpenti, sviluppano nuovamente la resistenza. Tuttavia, ogni volta che ciò accade, avviene con una mutazione leggermente diversa. Di conseguenza, i zoologi possono tracciare la storia delle lucertole osservando tutti i cambiamenti genetici che hanno visto evolvere e perdere i geni della resistenza più e più volte.
I serpenti, dal canto loro, non stanno certo a guardare. Evolvono costantemente nuovi veleni che aggirano la resistenza delle lucertole, creando una corsa agli armamenti biologici che si ferma solo quando i due non si sovrappongono molto.
Sebbene Fry abbia recentemente fatto notizia per la scoperta del più grande serpente del mondo, il veleno è la sua specializzazione principale. La maggior parte delle sue scoperte sono accompagnate da suggerimenti che il lavoro potrebbe portare a migliori antiveleni o avere potenziali applicazioni mediche. Tuttavia, in questo caso, ha affermato che non vi è “alcun uso pratico”. Nonostante ciò, l’idea di modificare geneticamente gli esseri umani per avere scaglie repellenti ai serpenti ha un certo fascino.