Un recente studio condotto dalla City, University of London e dall’UCL ha messo in luce le potenzialità della luce rossa a 670 nm nel stimolare la produzione di energia da parte dei mitocondri e nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Questa scoperta apre nuove prospettive per un approccio non invasivo e non farmacologico nella gestione del diabete, offrendo una tecnica promettente per il controllo della glicemia postprandiale e per la riduzione delle fluttuazioni dannose di glucosio nel corpo che contribuiscono all’invecchiamento.
La ricerca e i suoi risultati
Nel corso della ricerca, 30 partecipanti sani sono stati divisi in due gruppi: uno esposto alla luce rossa a 670 nm e l’altro a un placebo (nessuna luce). Dopo aver effettuato un test di tolleranza al glucosio orale, si è osservato che coloro che erano stati esposti alla luce rossa 45 minuti prima di assumere glucosio mostravano una riduzione del picco massimo di glucosio nel sangue e una riduzione complessiva dei livelli di glucosio nelle due ore successive.
Implicazioni per la salute
I risultati dello studio indicano che una singola esposizione di 15 minuti alla luce rossa può ridurre i livelli di zucchero nel sangue dopo i pasti. Sebbene la ricerca sia stata condotta su individui sani, gli autori dello studio, il Dr. Michael Powner e il Professor Glen Jeffery, ritengono che questa tecnica possa avere un impatto significativo sul controllo del diabete, aiutando a ridurre le pericolose oscillazioni di glucosio nel corpo.
I rischi per la salute dell’esposizione prolungata alla luce blu
Lo studio ha inoltre evidenziato i rischi per la salute legati all’esposizione prolungata alla luce blu, emessa in particolare dai LED. Questa esposizione potrebbe portare a una disfunzione nella regolazione dei livelli di zucchero nel sangue, rappresentando un potenziale problema di salute pubblica. La ricerca sottolinea la necessità di un equilibrio tra luce rossa e blu per preservare la salute.
Il ruolo dei mitocondri e dell’ATP
I mitocondri sono responsabili della produzione di energia per i processi cellulari vitali, utilizzando ossigeno e glucosio per produrre il nucleoside ricco di energia adenosina trifosfato (ATP). Studi precedenti hanno dimostrato che la luce a lunghezza d’onda compresa tra 650 e 900 nm può aumentare la produzione di ATP da parte dei mitocondri, riducendo i livelli di glucosio nel sangue e migliorando la salute e la longevità negli animali.
Effetti a lungo termine e consigli per la salute
Il Professor Jeffery ha sottolineato che, sebbene la luce solare presenti un equilibrio tra luce rossa e blu, viviamo in un mondo in cui la luce blu è dominante a causa della prevalenza dei LED, che emettono principalmente luce blu con pochissima luce rossa. Questo squilibrio riduce la funzione mitocondriale e la produzione di ATP, creando un ambiente interno carente di luce rossa. L’esposizione a lungo termine alla sola luce blu può avere effetti negativi sulla fisiologia e contribuire a disturbi dei livelli di zucchero nel sangue che, nel lungo periodo, possono favorire l’insorgenza del diabete e ridurre la durata della vita in salute.
Per contrastare questi effetti, gli autori suggeriscono di trascorrere più tempo alla luce del sole, che offre un bilanciamento naturale tra luce rossa e blu, e di considerare l’importanza dell’equilibrio luminoso nell’illuminazione artificiale, soprattutto in una popolazione invecchiante.
In conclusione, la ricerca sponsorizzata da Sight Research UK apre nuove strade per la gestione del diabete e sottolinea l’importanza di un’esposizione equilibrata alla luce per preservare la nostra salute.