Le falene maschio utilizzano una complessa miscela di sostanze chimiche, tra cui un afrodisiaco noto come metilsalicilato, per attrarre le femmine durante il corteggiamento. Questa scoperta, frutto di una ricerca condotta dall’Università del North Carolina State, arricchisce la nostra comprensione della comunicazione e della selezione del partner tra questi insetti, dimostrando come i maschi segnalino la loro forza superando le difese delle piante e attirando così le femmine.
Il ruolo del metilsalicilato
Il metilsalicilato, una sostanza chimica derivata dalle piante, viene emesso da queste ultime sia come meccanismo di guarigione che come richiesta di aiuto contro gli erbivori. Il suo utilizzo in una miscela di feromoni da parte delle falene maschio Chloridea virescens può essere visto come una dimostrazione di forza, indicando che il maschio è stato in grado di sconfiggere sia le difese della pianta che il richiamo ai nemici della falena, rendendolo così un’opzione di accoppiamento più valida.
Approfondimenti sulla comunicazione delle falene
Queste interazioni a breve raggio offrono preziose informazioni sia sul riconoscimento delle specie – come le femmine riconoscono i maschi della stessa specie – sia sulla scelta del partner da parte delle femmine. Questa interazione fornisce alle femmine informazioni sulla storia di un particolare maschio.
La famiglia di falene studiata include molti parassiti agricoli generalisti che si nutrono di circa 350 specie di piante in Nord e Sud America, come il verme del tabacco, il verme della spiga del mais e il verme dell’esercito autunnale – parassiti importanti in North Carolina.
Le falene femmina iniziano il processo di accoppiamento emettendo feromoni “vieni qui” su lunghe distanze. I maschi rispondono a questi segnali avvicinandosi alle femmine e poi emettendo la loro propria miscela di feromoni. Le femmine valutano queste sostanze chimiche e scelgono se accoppiarsi o meno.
Metodologia e risultati della ricerca
I ricercatori hanno utilizzato la cromatografia a gas, in cui i composti chimici vengono separati in un forno controllabile, per determinare i componenti della miscela di feromoni maschili, rivelando alcuni che non erano stati trovati nella caratterizzazione iniziale fatta più di trent’anni fa. Collegando questo strumento alle antenne delle falene femmina, i ricercatori hanno potuto vedere che il metilsalicilato, appena rilevabile negli studi di cromatografia a gas, ha suscitato una grande risposta nelle femmine.
Di fronte a questa scoperta sorprendente, i ricercatori hanno dimostrato che le antenne delle falene femmina hanno due recettori olfattivi sintonizzati sul metilsalicilato, aiutandole a riconoscere la sostanza chimica nella miscela emessa dai maschi.
I ricercatori sono stati inoltre in grado di ridurre la quantità di metilsalicilato emessa dai maschi e hanno dimostrato che il successo dell’accoppiamento ne ha risentito. Quando a questi maschi è stato somministrato metilsalicilato in piccole quantità, i loro tassi di successo nell’accoppiamento sono tornati alla normalità, mostrando la qualità afrodisiaca della sostanza chimica.
I ricercatori hanno anche trovato piccole quantità di metilsalicilato in falene alimentate con diete artificiali in laboratorio. I maschi di falena catturati nei campi di soia del North Carolina, invece, avevano grandi quantità della sostanza chimica nei loro “hairpencils” – o organi maschili che emettono la miscela di feromoni. Aggiungendo la sostanza chimica alla dieta dei maschi di laboratorio attraverso una bevanda zuccherina simile al nettare, i ricercatori hanno dimostrato che i maschi incorporano la sostanza chimica e la sequestrano nei loro hairpencils. Quando sono stati incoraggiati a corteggiare vigorosamente le femmine, questi hairpencils hanno mostrato minori quantità di metilsalicilato, poiché i maschi ne hanno utilizzato gran parte nel loro cocktail di feromoni.
Conclusioni
È stato sorprendente trovare il metilsalicilato nelle miscele di feromoni delle falene maschio, ma le prove di questa ricerca suggeriscono che i maschi assumono e sequestrano il metilsalicilato come larve mentre masticano le piante o come adulti bevendo il nettare dei fiori. I maschi potrebbero aver evoluto segnali sessuali che corrispondono al pregiudizio sensoriale mostrato dalle femmine nel rispondere al metilsalicilato.