L’impazienza è un sentimento che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita, che si tratti di aspettare in una lunga fila o di attendere un annuncio importante. Ma cosa si nasconde dietro questo stato d’animo? Nuove ricerche dell’Università del Texas, condotte dalla professoressa di marketing Annabelle Roberts, si addentrano nelle complessità dell’impazienza, mostrando come il bisogno di chiusura influenzi sia il processo decisionale che il crescente disagio avvertito man mano che si avvicina la fine dell’attesa. Questi studi offrono spunti interessanti su come gestire più efficacemente le esperienze di attesa.
Il bisogno di chiusura e il processo decisionale
In uno dei suoi lavori, la Roberts esamina le cause dell’impazienza e scopre che una di queste è il bisogno di chiusura. Questo bisogno influisce sulla scelta intertemporale, ovvero sul valore relativo che le persone assegnano a una ricompensa immediata rispetto a una futura. Attraverso sette studi condotti online e in laboratorio, i partecipanti hanno dovuto scegliere tra lavorare di più ora o aspettare per lavorare di meno in seguito, ottenendo lo stesso risultato. I risultati mostrano che i partecipanti erano disposti a pagare di più o a lavorare di più pur di raggiungere prima la chiusura desiderata.
L’impazienza e l’esperienza di attesa
Nel secondo studio, la Roberts e la Fishbach hanno tracciato la traiettoria emotiva dell’attesa, scoprendo che il disagio di aspettare si intensifica man mano che si avvicina la fine. In situazioni reali, i partecipanti hanno valutato i loro livelli di impazienza mentre aspettavano il primo vaccino COVID-19 o l’arrivo del loro autobus nel centro di Chicago. La loro frustrazione aumentava quanto più si avvicinavano alla fine dell’attesa. Si sentivano peggio quando erano più vicini a ricevere il vaccino o quando l’autobus era più vicino all’arrivo.
Implicazioni pratiche e future ricerche
Questi studi hanno importanti implicazioni pratiche. Per esempio, i manager potrebbero utilizzare queste informazioni per motivare meglio i loro team, poiché le persone che desiderano la chiusura tendono a procrastinare di meno. Inoltre, le aziende potrebbero trarre vantaggio dal preparare i clienti ad attese più lunghe piuttosto che più brevi, per evitare che diventino impazienti.
Strategie di marketing e gestione dell’attesa
Le scoperte suggeriscono anche che le promozioni di marketing, come le offerte “compra ora, paga dopo”, a volte non funzionano perché i consumatori potrebbero non volere lo stress di sapere che un pagamento è in sospeso. Inoltre, potrebbe essere meglio informare i clienti di un ritardo all’inizio dell’attesa piuttosto che più tardi, in modo che possano adeguare di conseguenza le loro aspettative.
Interventi utili per gestire l’impazienza
Per un progetto di follow-up, la Roberts sta ricercando interventi utili per aiutare le persone a sentirsi più pazienti mentre aspettano. “Voglio che la mia ricerca aiuti le persone a gestire le loro esperienze di attesa”, afferma. “Molte persone vogliono davvero aiuto su come possono essere più pazienti mentre aspettano e su come possono fare scelte migliori, come risparmiare per il futuro”.
In conclusione, l’impazienza è un fenomeno complesso che influisce sulle nostre decisioni e sul nostro benessere emotivo. Comprendere meglio le dinamiche dell’impazienza può aiutarci a gestire meglio le attese e a fare scelte più consapevoli.