Sono trascorsi 35 anni dall’esplosione nucleare di Chernobyl, causando numerose morti nell’immediato tra le persone presenti in loco e un rischio di decessi o insorgenza di malattie nel tempo a causa delle radiazioni che sono fuoriuscite e che hanno contaminato i territori circostanti. Per questo motivo molti si sono chiesti se l’esplosione di quelle radiazioni potesse causare degli effetti genetici sia sulla generazione presente durante l’incidente, che su quella futura.
A questo proposito, sono stati pubblicati su Science due studi recenti da ricercatori del National Cancer Institute per indagare sugli effetti genetici delle radiazioni di Chernobyl.
Il primo studio riguarda gli effetti genetici causati dalle radiazioni su soggetti nati dopo l’incidente. I ricercatori, con a capo il dottor Chanock hanno esaminato i genomi di 130 persone nate dopo l’incidente. Per analizzare al meglio gli effetti sui soggetti indicati uno o entrambi i genitori doveva essere stato esposto alle radiazioni. I dottori hanno esaminato le mutazioni che si sarebbero potuto verificare attraverso gli spermatozoi e ovociti e di conseguenza trasmissibili alla prole.
Da questo studio si ricava che gli effetti delle radiazioni di Chernobyl sulla generazione successiva all’esplosione hanno avuto un impatto minimo.
Il secondo studio si è invece concentrato sulla comparsa di tumori in soggetti esposti all’esplosione sia da bambini che in utero, soffermandosi più precisamente sui tumori alla tiroide. Infatti, con il tempo, si è riscontrata una frequenza atipica di questo tipo di tumore, perché la tiroide è una piccola ghiandola che usa una considerevole quantità di iodio presente nel sangue, ed è proprio lo iodio una delle sostanze principali emesse durante un incidente nucleare. Quindi, condensandosi nella tiroide maggiori sostanze di iodio, possono insorgere mutazioni genetiche e di conseguenza si possono sviluppare tumori.
I ricercatori hanno esaminato 440 soggetti con tumori della tiroide, di cui 359 furono esposti all’esplosione nucleare di Chernobyl. Le altre 81 persone sono nate dopo l’anno dell’incidente. Dallo studio, analizzando i dati delle persone, si evince che purtroppo i tumori della tiroide sono stati causati dalle radiazioni dell’esplosione perché hanno causato dei danni a livello genetico. Si è arrivati a questa conclusione grazie ad una tracciabile alterazione resa visibile dagli esami fatti alle persone esaminate. Inoltre, i dati emersi hanno evidenziato che coloro che sono stati esposti da piccoli, hanno assorbito una dose di radiazioni maggiore e quindi hanno subito danni più gravi.
Entrambi gli studi hanno dato la possibilità alle persone di rendere chiari gli effetti genetici delle radiazioni di Chernobyl e hanno rassicurato le generazioni successive all’esplosione, che non avranno problemi di mutazioni genetiche dovute alle radiazioni.